Dopo la marcia dell’indignazione dello scorso venerdì 3 novembre, peraltro ultimo giorno della campagna elettorale per le elezioni Regionali, è cambiato nulla nel centro storico di Agrigento? Sono intervenuti degli elementi di novità sul progetto per il consolidamento del colle su cui poggia la Cattedrale di San Gerlando a rischio crollo? La risposta, ovviamente, è no. Almeno per il momento. Troppo poco tempo intercorre tra oggi e la data dell’insediamento del nuovo governo regionale presieduto da Nello Musumeci, su cui incombe innanzitutto il compito di sbloccare lo stesso progetto, protagonista da mesi di un ping pong di competenze tra i signori della burocrazia regionale, e contro cui è stata rivolta l’indignazione che ha caratterizzato la marcia di Agrigento del 3 novembre. Pertanto la comunità ecclesiale e civile agrigentina è in attesa che l’Esecutivo regionale sblocchi tali intoppi burocratici, a favore dello stanziamento di 1 milione e 800 mila euro già disposto per contenere lo scivolamento della Cattedrale sul colle, evidenziato, nella sua pericolosità, da un recente sopralluogo del cardinale Montenegro e del sindaco Firetto. Nello Musumeci, sollecitato sull’argomento, ha ragionevolmente chiesto tre mesi di tempo per rispondere in modo concreto. Il commento di Montenegro al nostro microfono…intervista Montenegro al Vg…