Lo scorso 13 luglio, accogliendo le istanze dei difensori, gli avvocati Nino e Vincenza Gaziano, il Tribunale di Palermo ha archiviato le ipotizzate contestazioni di reato e ha scagionato Salvatore Gambino, 46 anni, di Agrigento, titolare di una impresa di impianti elettrici. Gambino è stato inquisito nell’ambito dell’inchiesta su presunte tentate estorsioni, aggravate dal metodo mafioso, che hanno provocato, l’8 novembre del 2016, l’arresto di Antonio Massimino, 50 anni, e di Liborio Militello, 51 anni, entrambi di Agrigento. Il nome di Gambino è saltato fuori dall’intercettazione di uno degli arrestati. L’archiviazione delle accuse a favore dell’elettricista agrigentino è stata proposta e condivisa anche dalla Procura antimafia di Palermo. Ebbene, lo scorso 9 novembre, il difensore di Antonio Massimino, l’avvocato Salvatore Pennica, ha chiesto al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Fabrizio Molinari, il giudizio abbreviato condizionato per il suo assistito. E condizionato a che? Alla condizione che fosse ascoltato in aula come testimone lo stesso Salvatore Gambino. Il giudice Molinari ha risposto sì, e dunque Gambino ha risposto alle domande che gli sono state poste dalle parti in causa nel procedimento. Dunque, Gambino, tra l’altro, ha dichiarato: “Sono creditore di 85mila euro verso l’imprenditore che sarebbe stato vittima delle tentate estorsioni. E contro di lui ho proposto decreto ingiuntivo. E lo stesso imprenditore è animato da astio nei miei confronti per alcune vicissitudini di parentela. Ho saputo da un mio ex avvocato che quando lui ha proposto il decreto ingiuntivo, l’imprenditore presunta vittima ha promesso che me l’avrebbe fatta pagare. Non conosco Antonio Massimino né mi sono mai rivolto a lui. E non conosco nemmeno Liborio Militello. Diversamente non avrei portato le carte a tre avvocati per recuperare i miei soldi. Recentemente, l’imprenditore presunta vittima, consapevole del debito verso di me, mi ha ceduto in compensazione un appartamento costruito da lui in un complesso residenziale in cui io ho fatto dei lavori e non sono stato pagato” – ha concluso Gambino. Prossima udienza il 15 marzo per discussione e sentenza.