Probabilmente, e con molte probabilità, domenica 4 marzo 2018 si vota per rinnovare il Parlamento Italiano. Secondo un sondaggio dell’Istituto Demopolis, tra i più accreditati, che nel dicembre in corso si è affidato a un campione di 1500 intervistati, il Movimento 5 Stelle è oggi con il 29% il primo partito in Italia, con un vantaggio di 4 punti sul Partito Democratico che è al 25%. Se si votasse oggi per la Camera, Forza Italia avrebbe il 15%, un punto in più della Lega, che è stabile al 14%. E poi, “Liberi e Uguali”, la nuova lista unitaria di Sinistra capeggiata da Pietro Grasso, è al 7%. Poi Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni al 5%. E poi sotto il 2%, e quindi sotto la soglia di sbarramento che è al 3%, sono le altre liste minori.
E poi, altro grafico, il trend, l’evoluzione del consenso, in meglio o in peggio, nel corso dell’ultimo anno 2017: e il Partito Democratico ha smarrito per strada 7 punti percentuali, dal 32% del novembre 2016 al 25% di oggi. Nello stesso periodo, il Movimento 5 Stelle, alle redini di Luigi Di Maio, ha guadagnato circa 2 punti in un anno, dal 27,2% al 29%.
E poi, altro grafico, il presunto peso elettorale delle coalizioni che altrettanto presumibilmente saranno formate: il centrodestra, galvanizzato dal risultato elettorale in Sicilia alle Regionali lo scorso 5 novembre, è in costante progressione positiva. Poco prima del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, il centrodestra è stato al 27%. E adesso invece, tra Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e altri, è al 36%, dunque 9 punti percentuali in più in 12 mesi. E il centrosinistra, tra Pd, Centristi, Radicali e altri, è al 28%. In competizione da soli sono i 5 Stelle al 29%. E poi i “Liberi e Uguali” di Grasso, tra Mdp e Sinistra Italiana, al 7%.
E il direttore di Demopolis, Pietro Vento, commenta: “Con la nuova legge elettorale, torna rilevante nei collegi, per l’assegnazione dei seggi nella quota uninominale, anche il peso delle coalizioni. I partiti di Centrodestra otterrebbero nel complesso il 36%, superando il Movimento 5 Stelle che, come sempre, corre da solo. In difficoltà appare oggi, al 28%, la coalizione di Centrosinistra, costituita dal Pd e dagli alleati minori. Poi la Sinistra è al 7%. Tutti gli schieramenti politici sarebbero oggi lontani, con il “Rosatellum”, dai numeri necessari per dar vita ad un nuovo Governo dopo la chiusura delle urne. Ed è uno scenario del quale l’opinione pubblica appare consapevole: appena il 33% dei cittadini immagina che le prossime elezioni di marzo avranno un vincitore. Secondo i due terzi degli italiani intervistati da Demopolis nessuna delle tre aree politiche avrà una maggioranza in Parlamento”.