HomeCronaca"Alta tensione", chiesto il giudizio per venti imputati

“Alta tensione”, chiesto il giudizio per venti imputati

La Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio di 20 imputati nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Alta Tensione”, dal nome del blitz, con relative misure cautelari, dell’8 marzo scorso. Sono ipotizzati i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, furto, truffa e omissione di atti di ufficio, allorchè sarebbero state pagate tangenti per nascondere furti di corrente elettrica. E ciò tramite il concorso di verificatori dell’Enel o con la loro complicità, perché talvolta sarebbero stati gli stessi verificatori a suggerire agli aspiranti ladri di corrente come rubarla e con quali stratagemmi. Tra i venti per i quali è stato richiesto il giudizio vi sono soprattutto titolari di esercizi commerciali. E poi tra gli stessi venti vi sono i tre ai quali l’8 marzo è stata imposta una misura cautelare. Si tratta di due verificatori dell’Enel, Giovanni Trupiano, 60 anni, di Agrigento, e Domenico La Porta, 63 anni, di Naro, con divieto di dimora nella provincia di Agrigento. E Luigia Vinci, 57 anni, di Canicattì, con obbligo di firma, e che si sarebbe impegnata come procacciatrice di clienti e affari per i due verificatori.

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