HomeCronaca"Sagra di San Calò", la replica dei Tammurinara di San Calogero

“Sagra di San Calò”, la replica dei Tammurinara di San Calogero

L’intervento, pubblicato sabato scorso, diffuso da diversi gruppi folk agrigentini, che hanno annunciato la propria non partecipazione alla Sagra del mandorlo in fiore, è stato intitolato: “Niente Sagra né Festival del Folklore per i gruppi agrigentini. Sarà la Sagra di San Calò”. Oggi, in proposito, ritiene opportuno intervenire in replica Biagio Licata, presidente dei “Tammurinara di San Calogero”, che afferma: “Mi sento chiamato in causa perchè se si affianca il nome di San Calogero alla Sagra, oggi festa del Mandorlo in fiore, è per la presenza del gruppo “I Tammurinara di Girgenti”, un gruppo presente nel territorio dal 2008, allo scopo di valorizzare e portare avanti una tradizione centenaria legata alla festa di San Calogero ad Agrigento che i nostri predecessori ci hanno lasciato. E si tratta di un ruolo che in questi anni l’associazione ha svolto egregiamente, portando a casa ottimi risultati sul campo culturale. Premesso questo, a tal proposito, voglio fare chiarezza e rendere noto a tutti che i Tammurinara di San Calò (così dialetticamente chiamati prima), all’epoca guidati e composti dalla famiglia Sferlazza, partecipavano alla sagra del mandorlo in fiore nelle primissime edizioni, quando ancora ad Agrigento non era nemmeno nato un gruppo folkloristico. Un altro motivo per cui si affianca il nome di San Calogero al Mandorlo alla sagra è perchè il 10 marzo si effettuerà un gemellaggio tra le associazioni “I Tammura di Girgenti” e “Portatori di San Calogero Agrigento”, con il gruppo patrimonio UNESCO “Colla Vella” (torri umane) proveniente dalla Catalogna in Spagna. Ed è un gemellaggio da loro tra l’altro proposto perchè la storia, le tradizioni, gli usi e i costumi, che portiamo avanti si accomunano, sono molto simili. Sottolineo inoltre che gemellaggio,vuol dire pace, unione tra due popoli, tra due culture avendo punti in comune nei quali riconoscersi. E nel 2018, quando ancora sentiamo parlare di guerre tra paesi, trovo inopportuno criticare questo operato. Concludo esprimendo rammarico sulla vicenda, e ringrazio l’architetto Giuseppe Parello per il bene che sta facendo alla città di Agrigento sia per l’ottima formula usata per organizzare la festa del Mandorlo in Fiore, e sia perchè divulgare e far conoscere al mondo la festa di San Calogero vuol dire valorizzare le nostre tradizioni e portare nel mese di luglio in città visitatori e quindi economia”.

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