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Sciolto il Consiglio comunale di Camastra (video)

Il Consiglio dei ministri scioglie il Comune di Camastra per riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata. I dettagli.

Il Governo, nelle more delle consultazioni al Quirinale e della formazione del nuovo Esecutivo, è impegnato nell’attività ordinaria. E tra le ordinarietà, il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro degli Interni, Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento del consiglio comunale di Camastra, in provincia di Agrigento. E’ stato applicato l’articolo 143 del Tuel, che è il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, intitolato “Scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare”. E infatti, il provvedimento del “tutti a casa”, che si è abbattuto sulla cittadina di duemila abitanti alle redini del sindaco Angelo Cascià che nel giugno prossimo avrebbe concluso il suo mandato elettorale, è motivato da “riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata”. Al Comune di Camastra ha lavorato dal novembre scorso una commissione, nominata dal ministero degli Interni su sollecitazione della Prefettura. I tre commissari, che hanno tecnicamente compiuto ‘l’accesso ispettivo”, sono stati la vice prefetto, Elisa Vaccaro, il colonnello della Guardia di Finanza, Fabio Sava, e il vice capo della Squadra Mobile, Vincenzo Di Piazza. E tale ‘accesso ispettivo’ è seguito, ed è stato giustificato, dal precedente blitz antimafia cosiddetto “Vultur”. Il 7 luglio del 2016, la Squadra Mobile agrigentina arrestò a Camastra il presunto capomafia Rosario Meli, 69 anni, inteso “u puparu”, accreditato dagli inquirenti come personalità di rilievo storico della consorteria mafiosa locale, già consigliere comunale della Democrazia Cristiana. E poi il figlio di Rosario, Vincenzo Meli, 44 anni, e poi ancora a Camastra, Lillo Piombo, 51 anni, e poi Angelo Prato, 39 anni. Inoltre, altri 7 sono stati gli indagati a piede libero, per i quali, però, la Procura antimafia di Palermo ha invocato misure cautelari a loro carico, non condivise dal Tribunale. Nel capo di imputazione a carico di Rosario Meli si legge che lui, come capo della famiglia mafiosa di Camastra, avrebbe partecipato attivamente, direttamente e tramite terze persone, alla campagna elettorale del Comune di Camastra alle elezioni amministrative del giugno 2013, fornendo supporto al candidato sindaco Angelo Cascià, anche tramite condotte intimidatorie contro esponenti politici di altri schieramenti politici. E in ciò, Rosario Meli si sarebbe avvalso della collaborazione dei figli Vincenzo e Giuseppe Meli. In particolare, Giuseppe Meli, come provato dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti, Gaetano Provenzani, Carlo Ninfosi e Salvatore Todaro, avrebbe esercitato un’attività intimidatoria contro Ninfosi e Todaro affinchè non si candidassero alle elezioni del consiglio comunale di Camastra. Ciò non è stato possibile essendo state le candidature già definite e presentate. E dunque le pressioni di Giuseppe Meli sarebbero state finalizzate a che Ninfosi e Todaro non si impegnassero alla ricerca di voti per se stessi e per il candidato a sindaco Gaetano Provenzani. E lo stesso candidato a sindaco Provenzani, per bloccare l’attività intimidatoria di Giuseppe Meli, si sarebbe rivolto, tramite Saverio Piraino, al fratello di Giuseppe, Vincenzo Meli, e Vincenzo Meli lo avrebbe rassicurato che sarebbe intervenuto lui sul fratello Giuseppe, e che non vi sarebbero stati più problemi, autorizzando quindi la candidatura di Ninfosi e di Todaro. La cronaca elettorale ricorda che Angelo Cascià è stato eletto sindaco con il 61,1%, e Gaetano Provenzani non ha superato il 38,9 %. E’ doveroso sottolineare che Angelo Cascià non è stato indagato perché ritenuto estraneo al contesto presunto criminale ruotato intorno a lui.

Angelo Ruoppolo
Angelo Ruoppolohttps://www.teleacras.it
Giornalista professionista, di Agrigento. Nel febbraio 1999 l’esordio televisivo con Teleacras. Dal 24 aprile 2012 è direttore responsabile del Tg dell’emittente agrigentina. Numerose le finestre radio – televisive nazionali in cui Angelo Ruoppolo è stato ospite. Solo per citarne alcune: Trio Medusa su Radio DeeJay, La vita in diretta su Rai 1, Rai 3 per Blob Best, Rai 1 con Tutti pazzi per la tele, Barbareschi shock su La 7, Rai Radio 2 con Le colonne d’Ercole, con Radio DeeJay per Ciao Belli, su Rai 3 con Mi manda Rai 3, con Rai 2 in Coast to coast, con Rai 2 in Gli sbandati, ancora con Rai 2 in Viaggio nell'Italia del Giro, con Striscia la notizia su Canale 5, con Radio 105 nello Zoo di Radio 105 e Rebus su Rai 3. Più volte è stato presente e citato nelle home page dei siti di Repubblica e di Live Sicilia. Il sosia di Ruoppolo, Angelo Joppolo, alias Alessandro Pappacoda, è stato il protagonista della fortunata e gettonata rubrica “Camera Zhen”, in onda su Teleacras, e del film natalizio “Gratta e scappa”, con una “prima” affollatissima al Cine Astor di Agrigento. I suoi video su youtube contano al giugno 2023 quasi 30 milioni di visualizzazioni complessive. Gli sono stati assegnati diversi premi tra cui: "Sipario d'Oro", "Alessio Di Giovanni", "Mimosa d'Oro", "Pippo Montalbano". Indirizzo mail: angeloruoppolo@virgilio.it
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