Dopo il verdetto della Commissione nazionale di garanzia, Teresa Piccione si ritira dalle Primarie in Sicilia. Storia del Partito Democratico, tra picconate e masochismo.
Incredibile ma vero. Bersani, Speranza e D’Alema si sono impegnati nel picconare il Partito Democratico, renziano o non renziano ma frutto sempre di libere e democratiche elezioni, e hanno raggiunto il traguardo annientando il Pd e regalando l’elettorato del Pd al Movimento 5 Stelle ed anche ad altri partiti. Forti dell’esperienza di quanto accaduto dal 4 dicembre 2016, giorno del referendum sulla riforma Costituzionale anzi no, il giorno del referendum su Matteo Renzi sì o no, fino al 4 marzo 2018, il giorno della Waterloo, della Caporetto del Partito Democratico, si è ipotizzato, auspicato, che tale esperienza sarebbe servita. E invece no. Incredibile ma vero. In Sicilia le primarie per la scelta del segretario regionale, successore di Fausto Raciti, sono in calendario domenica prossima, 16 dicembre. I congressi provinciali si svolgeranno dopo. I candidati sono stati due, il renziano Davide Faraone e la zingarettiana Teresa Piccione. Teresa Piccione ha iniziato a picconare. Attenzione: picconare legittimamente, è un suo diritto, libertà di pensiero e di parola, tra segnalazioni di irregolarità, annunci di ricorsi e di esposti alla magistratura. Sul rinvio o meno delle Primarie, e sulla bagarre che si è scatenata in Sicilia, è stato interrogato l’organo preposto, ovvero la Commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico. Ebbene, la Commissione si è espressa: “Le primarie del Partito Democratico in Sicilia confermate domenica 16 dicembre, e i congressi provinciali dopo”. Ok? No. Allo stesso modo di quando alle primarie o nei congressi nazionali è stato eletto a maggioranza Renzi, e i vari Bersani, D’Alema, Speranza, Emiliano, Cuperlo e Orlando hanno storto il muso, mugugnato e picconato, adesso, allo stesso modo, il verdetto della Commissione nazionale di garanzia non è accolto in Sicilia. Infatti, appena Teresa Piccione ha appreso della sentenza della Commissione, si è ritirata dalle Primarie in Sicilia, come quando Mina canta “Non gioco più, me ne vado” . E Teresa Piccione ha motivato così la sua decisione: “Quelle di domenica, in Sicilia, saranno le primarie fondative del partito di Renzi, e non le primarie del Partito Democratico. Per questa ragione ritiro la mia candidatura. La maggioranza renziana ha impedito lo svolgimento dei congressi dei Circoli e delle Federazioni provinciali, mortificando il libero dibattito degli iscritti e degli elettori e la loro partecipazione. Non intendo concorrere a false primarie senza regole, soprattutto dopo manifestazioni e segnali evidenti, ed inquietanti, della partecipazione di uomini estranei al Partito democratico, che inquinerebbero irrimediabilmente il risultato elettorale del congresso”. Bene. Di Maio, Salvini, Meloni, Berlusconi, e altri ancora, ringraziano il Pdm, il Partito democratico e masochista.