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“Cuci e scuci”, altre due condanne

A Palermo, al palazzo di giustizia, sono state emesse altre due condanne nell’ambito dell’inchiesta anticorruzione cosiddetta “Cuci e scuci”. E ciò perché sarebbe bastato “scucire” del denaro, pagando mazzette, affinché alcuni funzionari del Provveditorato per le opere pubbliche di Palermo cucissero addosso all’imprenditore stati di avanzamento lavori generosi e superiori al reale valore. Il funzionario Claudio Monte è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione. E l’imprenditore Franco Vaiana a 4 anni e un mese di carcere. L’inchiesta “Cuci e scuci” è frutto della coraggiosa denuncia di imprenditore edile che non si è piegato alla richiesta di tangenti per la costruzione di una scuola elementare in provincia di Palermo. Alle indagini ha collaborato, dopo l’arresto, anche il funzionario Antonio Casella, che ha patteggiato la condanna a 4 anni e 3 mesi, così come gli imprenditori Giuseppe Tunno (2 anni e 1 mese) e Tommaso D’Alessandro (2 anni). Altri imputati sono sotto processo in ordinario.

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