HomeCronacaCovid, la questione “spiagge libere” (video intervista)

Covid, la questione “spiagge libere” (video intervista)

La Sicilia è interamente fascia costiera circondata dal mare. Le difficoltà dei Comuni a garantire i controlli anti-covid. L’intervento di Orlando, presidente Anci, e del sindaco di Agrigento, Lillo Firetto.

Pronti al via della stagione balneare, ma un grosso problema rimane irrisolto: le spiagge libere. Già dal mese di aprile, quando i proprietari degli stabilimenti cominciavano i lavori di manutenzione, circolava la grossa incognita sulla gestione delle spiagge libere. Se la presenza di bagnanti non verrà regolata, il rischio è la diffusione del contagio. Stando alle linee guida, la palla passa ai Comuni. Tuonano le parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni di Sicilia: “Ancora una volta e nonostante gli impegni a tutti i livelli a partire dal Presidente Conte, sembra che pure in materia di spiagge libere si vogliano scaricare ulteriori responsabilità sui sindaci con l’organizzazione ed il controllo del rispetto delle prescrizioni contro il contagio. Anche se è ormai chiaro che i comuni non hanno risorse e mezzi per il controllo diffuso del territorio, a livello nazionale viene l’indicazione che siano i sindaci a doversi occupare delle spiagge libere e della verifica del rispetto delle prescrizioni estremamente stringenti emanate dal Iss”. Una domanda sorge spontanea: Come i Comuni potranno controllare chilometri e chilometri di spiagge in Sicilia? Fra le misure riportate nel documento tecnico pubblicato dall’ Inail assieme all’Iss, Istituto Superiore di Sanità, vi è l’affissione dei cartelli nei punti di accesso alle spiagge libere sui comportamenti da rispettare e il divieto di assembramento. Per favorire il contingentamento degli spazi, va in fa se preliminare tracciato, magari con dei nastri, il perimetro di ogni allestimento, ombrellone/sedia/sdraio. Dovranno essere valutate disposizioni volte a limitare lo stanziamento dei bagnanti sulla battigia per evitare gli assembramenti. È opportuno affidare la gestione di tali spiagge a enti o soggetti con personale adeguatamente formato. Queste sono alcune delle misure previste dal documento. Dunque ogni Comune, a seconda delle caratteristiche delle singole spiagge dovrà definire modalità di accesso e fruizione.

Orlando dichiara : “Mi auguro che il Governo nazionale, la Regione e il Demanio comprendano che in Sicilia, con centinaia e centinaia di chilometri di spiagge e scogliere, tutto questo è semplicemente impossibile senza adeguate risorse e mezzi. I comuni – osserva – faranno certamente la propria parte come già stanno facendo per l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini, ma il controllo delle aree di balneazione libere è certamente necessario perché queste non si trasformino in pericolosi luoghi di assembramento. E’ un motivo in più perché una semplice delega ai comuni senza dotarli di adeguati strumenti sarebbe un atto irresponsabile oltre che istituzionalmente scorretto”.

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