HomePoliticaAntonio Calma si dimette dal Movimento 5 Stelle non senza polemiche

Antonio Calma si dimette dal Movimento 5 Stelle non senza polemiche

E’ stato indicato come probabile candidato sindaco di Agrigento per il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni Amministrative ad Agrigento. In verità adesso Antonio Calma si è dimesso dal movimento non senza polemiche. Calma, tra l’altro, afferma: “Mi sono accorto che il modo di fare politica dei 5 Stelle ad Agrigento è pieno di veleni, sotterfugi, interessi personali, rancore, invidie e odio. Sentimenti, questi, che tutta la città conosce ma che io stentavo a credere. Solo ora ho preso contezza – conclude Antonio Calma”.

Il testo integrale dell’intervento di Antonio Calma:

Come ho avuto modo di precisare, verso la fine del mese di febbraio di quest’anno, l’On. M. Sodano (che afferma di essere l’unico referente dei 5S di Agrigento) mi propose di accettare la candidatura a Sindaco per il M5S alle prossime amministrative.
Dopo averne parlato in famiglia e avere esaminato le varie problematiche logistiche e anche a seguito delle insistenze del suddetto parlamentare, decisi di dare la mia disponibilità subordinando l’accettazione a condizione che si fosse fatta una lista di gente seria e competente, un programma innovativo in grado di risolvere gli innumerevoli problemi della città e la realizzazione di alleanze con partiti o liste civiche altrettanto serie e credibili e sopratutto non sovraniste.
Non potendomi muovere dalla mia residenza di Pesaro per il lock down, ci furono continui contatti telefonici e mi furono sempre date assicurazioni che il progetto stava andando avanti bene. Ma invece non andava bene affatto. Quando chiedevo chi avrebbe fatto parte della lista mi si rispondeva sempre vagamente, che per il programma bastava aggiornare quello precedente vecchio di 5 anni (io pensavo di rifarlo avendo molti punti importanti da inserire) e che, pur essendoci stati alcuni contatti, non era stata conclusa alcuna alleanza. La cosa era preoccupante per cui, non appena possibile, presi il primo aereo per la Sicilia e mi precipitai ad Agrigento per parlare con l’On. Sodano: ma ahimè di costui neanche l’ombra sempre impegnato, diceva , in parlamento, per cui avevo con lui solo scarsissimi contatti, messaggi vaghi e telegrafici. La lista trovata al mio arrivo era composta di *soli due nominativi* su 24 (io in una settimana di lavoro ero riuscito a *reclutare* una dozzina di persone), c’era un gruppo di attivisti volenterosi ma senza alcun programna organizzativo; all’interno del gruppo c’era, però, qualcuno che ripeteva continuamente che non ero candidabile secondo il regolamento dei 5S (che l’On. Sodano non aveva mai letto, cosa alquanto singolare per un parlamentare, se no sarebbe stato più cauto nello scegliere i candidati) perché residente nelle Marche e non in Sicilia pur avendo un domicilio ad Agrigento. Nonostante avessi spiegato ampiamente che era un problema di lana caprina già rappresentato ai componenti organismi dei 5S, la questione continuava ad essere posta come problema vitale. Dopo avere sottolineato, comunque, che, nel nuovo regolamento che tale assurda disposizione era stata cancellata, si pensò bene di tirare fuori un’altro motivo di forzata incompatibilità (dallo stesso Sodano, in un piccolo scatto di sincerità, ritenuta facilmente superabile) quella relativa a precedenti candidature, a partire da ottobre 2009, con altri partiti, che sarebbero vietati dal regolamento. Infatti volutamente si ignorava che il sottoscritto era stato candidato con IDV partito allora alleato con i 5S tanto è vero che era stata presentata una candidata comune (Sonia Alfano) per la presidenza della regione Sicilia, nel mentre una successiva mia candidatura (di servizio) non aveva avuto alcun effetto perché non era stato eletto nessuno, quindi tale lista di fatto non era contrapposta ad alcuno e tantomeno ai 5S. Incominciai, pertanto, a sospettare che c’era chi tramava da dentro. Ma c’era altro: improvvisamente l’On. Sodano mi informava che la sua acerrima nemica (“quella che da anni mi vuole morto e che pur essendo fuori dai 5S non riesco a farla espellere dal partito”, diceva), la consigliera uscente M. Carlisi, lo aveva appena chiamato per tentare un accordo e fare una lista comune. La cosa mi sembrò alquanto strana tanto è vero che dissi subito che per me la telefonata era vecchia di almeno due mesi (cioè da quando l’On. Sodano non rispondeva quasi più) e non del giorno prima e chiesi se la s.ra Carlisi (quella in guerra contro tutto e tutti, che dice di non conoscermi e di non sapere da dove sbuco ma anni fa mi ha chiesto l’amicizia su fb, ha preso l’aperitivo con me ed altri, mi ha fatto il 13/6 scorso, con la scusa degli auguri per il mio onomastico, l’interrogatorio su messenger perché aveva sentito, probabilmente, di una mia candidatura che poteva scombussolare i suoi piani e che, va detto, di signorile non ha nulla) aveva anche chiesto di essere candidata sindaco al posto mio, cosa confermata da precedenti articoli sulla stampa. Nessuna risposta su questo, solo silenzio imbarazzante. A questo punto vien da dire che se tutto ciò fosse vero e confermato (lo sapremo a giorni), si può affermare tranquillamente che l’On. Sodano in questo caso avrebbe consumato una delle più grosse pagliacciate che la storia patria ricordi dimostrando che i suoi studi alla Bocconi non sono serviti per fargli apprendere quel minimo di competenza politica e di savoir faire che qualsiasi persona che riveste un ruolo pubblico dovrebbe avere. Probabilmente il nostro eroico parlamentare, che si prende palate di fango in faccia senza rispondere mai, c’è da scommettere che dirà ai suoi, sempre se quanto detto sopra corrisponde al vero (e non c’è motivo per dubitarne), che la sua inversione a U a favore della citata s.ra (si fa per dire) è stata causata perché il sottoscritto ha osato difendere pubblicamente la propria onorabilità nei confronti di attacchi gratuiti, immotivati e in parte fantasiosi subiti in questi giorni ai quali non poteva non rispondere (avendolo fatto, a suo dire, avrebbe arrecato un gravissimo danno al partito), con ciò contravvenendo alle regole del M5S che imporrebbero il silenzio ma dimenticando che Di Maio e Crimi hanno annunciato pacchi di querele per gli attacchi subiti nei giorni scorsi. Questo clima di sciatteria politica, di disorganizzazione, di chi esce dalla porta per rientrare dalla finestra, di veleno, lotte fratricide, rancore e odio a volte ammansito per evidenti interessi personali ma sempre pronto a riesplodere, da anni esistente e ben noto a tutti e di cui solo ora ho avuto piena percezione, mi impone, mio malgrado, di allontanarmi dal M5S e di ritirare, pertanto, la mia disponibilità a candidarmi. Mi dispiace soltanto per il popolo dei 5S al quale auguro ogni bene e miglior fortuna nella scelta dei dirigenti.

Antonio Calma

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