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Lorena Quaranta morì per asfissia

La scienza scioglie i dubbi su uno dei più efferati femminicidi degli ultimi anni. Lorena Quaranta è morta per asfissia. E’ questo il risultato dell’autopsia eseguita il 20 luglio dal medico legale Daniela Sapienza sul corpo della 27enne favarese uccisa nella sua casa di Furci Siculo lo scorso 31 marzo. Dell’omicidio è accusato il fidanzato Antonio De Pace.
La dottoressa Sapienza ha depositato il verdetto dell’esame autoptico che adesso è nel fascicolo tornato a disposizione del pm Roberto Conte, titolare delle indagini. L’esame è inoltre servito a smentire l’ipotesi che la ragazza fosse stata colpita da una coltellata, così come lo stesso De Pace aveva indicato ai carabinieri durante l’interrogatorio. Sul cadavere non sono state infatti riscontrate lesioni compatibili con un’arma da taglio. E’ stata invece evidenziata una ferita al volto, probabilmente provocata da un oggetto contundente o da una caduta durante le fasi dell’aggressione. A distanza di poco più di cinque mesi da quella tragica notte, l’attività investigativa degli inquirenti non si è ancora fermata. Sono infatti in corso ulteriori accertamenti e nei prossimi giorni si procederà a una nuova analisi sui cellulari appartenuti alla coppia di ragazzi e su nuovi reperti biologici.
Il ragazzo è ancora rinchiuso nel carcere di Gazzi. Nelle ultime settimane ha espresso la volontà di riprendere gli studi in Medicina iscrivendosi al secondo anno. Ma ancora oggi non riesce a dare una spiegazione plausibile di tutta la vicenda, alternando momenti di lucidità a uno stato confusionale. De Pace è al momento assistito da una psicologa mentre la Procura potrebbe anche chiedere una perizia psichiatrica.

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