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Sicilia zona rossa?

Il Comitato tecnico scientifico ha proposto al presidente Musumeci l’istituzione della zona rossa in Sicilia per tre settimane. I dettagli.

La Sicilia sull’orlo della zona rossa. Lo hanno chiesto ufficialmente gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico in un parere inviato al presidente della Regione, Nello Musumeci. La terza ondata sembra essere arrivata in Sicilia, gli ospedali sono sempre più in affanno e i dati dei contagi restano sempre più preoccupanti. Così la Sicilia in pochi giorni potrebbe diventare area rossa per tre settimane. Il Comitato tecnico scientifico, secondo le indiscrezioni che trapelano, dopo due apposite riunioni, avrebbe già definito la relazione da dare al governatore Nello Musumeci, in considerazione dell’alto tasso di contagi degli ultimi giorni nell’Isola. Non si escludono misure diversificate in relazione all’estensione dell’epidemia. Infatti, sempre nella relazione del Comitato è stata proposta la chiusura di tutte le scuole con didattica a distanza fino al 18 gennaio per le scuole elementari e fino a fine mese per scuole superiori e medie. Inoltre, come è noto, la zona rossa è un provvedimento che, oltre a vietare lo spostamento tra Comuni, porterebbe alla chiusura al pubblico di bar, ristoranti e negozi. Ora la parola spetta alla politica. Il Presidente della Regione nelle prossime ore, forse in serata, potrebbe già decidere per lo stop alla scuola. Il provvedimento è stato già preso in solitaria dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “È necessario – dichiara Orlando – adottare ogni utile provvedimento che serva a limitare le esigenze di spostamento e il rischio di assembramenti e in qualità di sindaco ho appena firmato quello che mi è, allo stato, possibile adottare. Restiamo in attesa che dai governi nazionale e regionale arrivino indicazioni chiare e univoche su come affrontare questa nuova ondata. Una nuova ondata che è la conseguenza di comportamenti purtroppo spesso superficiali delle scorse settimane, che è necessario evitare e, ove possibile, prevenire e contrastare perché al più presto possa finire questo incubo che ha provocato troppi lutti, troppe sofferenze”.

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