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“Saldi”, bilancio in rosso

Sondaggio di Confesercenti Sicilia tra commercianti e imprenditori sull’andamento dei saldi. L’intervento del presidente regionale, Vittorio Messina.

Una riduzione degli incassi superiore al 50% rispetto allo scorso anno. Ecco secondo Confesercenti Sicilia il bilancio consuntivo dei saldi, iniziati nell’Isola lo scorso 7 gennaio. Il sondaggio ha interessato 70 aziende siciliane del settore abbigliamento e calzature a cui è stato posto all’attenzione un questionario di 8 domande. Ai commercianti è stato chiesto innanzitutto di tracciare un primo bilancio sull’andamento dei saldi scegliendo tra tre opzioni: “Negativo”, “Estremamente negativo” e “Sufficientemente positivo”. La totalità degli intervistati ha scelto le prime due opzioni e quasi 7 su 10 l’espressione più grave “estremamente negativo”. Con un altro quesito è stato chiesto anche di quantificare le perdite, scegliendo tra più percentuali. E a questa domanda il 65% ha risposto “oltre il 50%”, mentre il 35% ha giudicato le perdite “entro il 50%”. “Un risultato estremamente preoccupante – commenta il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina – specie perché siamo all’avvio di quello che sempre più appare come un nuovo lockdown e che colpirà ancora una volta il settore dell’abbigliamento e calzature che fino ad oggi non è stato tenuto nella giusta considerazione in fatto di ristori. Sono stime che pesano sul presente e che creano grosse nubi all’orizzonte per la ripresa”. Il 69% degli intervistati teme infatti di dovere adottare misure aziendali drastiche come la “riduzione del personale” e la “chiusura di punti vendita” mentre quasi il 12% dichiara di aver già chiuso un ramo d’azienda. Otto le domande poste ai commercianti per provare a delineare il quadro ma anche per individuare strade utili ad invertire il trend. Se per l’83% – poco più di otto intervistati su dieci – la Regione dovrebbe esercitare un peso maggiore nei confronti del Governo nazionale, potrebbero essere utili al comparto anche misure straordinarie come la “rottamazione della scorte in magazzino”(35% degli intervistati), il “prolungamento della stagione dei saldi” (29,4%) e “altre misure” (44%) che Confesercenti ha chiesto di indicare e in cima alle quali compaiono le voci “finanziamenti a fondo perduto” per sopperire alla mancanza di liquidità e “riduzione delle tasse locali”. Neppure l’arrivo del vaccino risulta rassicurante per gli imprenditori intervistati. Il 58,8% si definisce “sfiduciato” rispetto al 2021 a fronte di un 38,2% “moderatamente fiducioso” e ad un timido 3% “ottimista”. “Siamo a lavoro in tutte le province – aggiunge Messina – per dar vita a piattaforme di proposte programmatiche che partano dai Comuni per arrivare al governo regionale e nazionale. Siamo convinti che da questo periodo terribile si possa uscire solo attraverso una buona concertazione. Se ognuno farà la propria parte”.

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