HomeCronacaRealmonte, chieste otto condanne per il "Villaggio dei vip"

Realmonte, chieste otto condanne per il “Villaggio dei vip”

Il pubblico ministero di Agrigento Cecilia Baravelli ha chiesto la condanna degli otto imputati del processo sulle presunte irregolarità legate alla realizzazione del cosiddetto «Villaggio dei vip», un complesso di villette a schiera, bloccato sul nascere dall’inchiesta, a pochi passi dalla Scala dei Turchi. Sul banco degli imputati ci sono: l’architetto Giuseppe Vella, 59 anni, funzionario del Comune di Realmonte (Ag); Giuseppe Farruggia, 64 anni, ex sindaco di Realmonte nonché progettista della lottizzazione Co.Ma.Er; Cristoforo Giuseppe Sorrentino, 54 anni, tecnico dell’Utc di Realmonte; Daniele Manfredi, 57 anni, direttore dei lavori; Giovanni Farruggia, 61 anni, direttore dei lavori per le opere di urbanizzazione relative alla lottizzazione Co.Ma.Er; Vincenzo Caruso, 62 anni, Agostino Friscia, 65 anni, e Calogero Carbone, 65 anni, dirigenti della Soprintendenza. Il magistrato della Procura ha chiesto la condanna a 2 anni e 2 mesi di Manfredi, accusato di abuso di ufficio e falso; 2 anni per tutti gli altri ai quali si contesta il solo abuso di ufficio. Chiesta anche la confisca delle opere edilizie sequestrate. I reati di lottizzazione abusiva e di «deturpazione di bellezze naturali», risalenti a partire dal 2008, sono prescritti. Resta in piedi solo l’abuso di ufficio, contestato a tutti gli imputati, e la singola accusa di falso, ipotizzata nei confronti del direttore dei lavori Daniele Manfredi che avrebbe attestato falsamente, in due perizie consegnate alla Sovrintendenza, che il progetto rispettava il limite della distanza di 150 metri dalla battigia. E’ questa una delle principali accuse oltre allo sforamento delle altezze dei fabbricati. I giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, dopo la requisitoria hanno dato la parola agli avvocati di parte civile Floriana Salamone e Daniela Ciancimino, quest’ultima difensore di Legambiente e la prima della proprietaria di un lotto di terreno che sarebbe stato reso inaccessibile dalle nuove costruzioni rimaste peraltro incomplete.

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