Ad Agrigento i rappresentanti delle associazioni Abba, Assoturismo, Assotel, Tante case tante idee, Confesercenti, e Conflavoro, intervengono ancora nel merito della destinazione di spesa dei 265mila euro a disposizione frutto del pagamento della tassa di soggiorno. E affermano: “La Consulta del turismo, fondamentale nel programmare la spesa della tassa di soggiorno, negli ultimi sei mesi è stata riunita appena due volte. L’ultima volta, il 22 luglio, non abbiamo discusso nulla perché il piano di spesa è stato tracciato in precedenza dall’Amministrazione comunale, che poi ha informato di ciò la Consulta. Il sindaco Franco Miccichè ha appena annunciato che il piano di spesa produrrà effetti positivi nel rispetto delle finalità vincolate della tassa. Noi abbiamo spiegato, ma inutilmente, che spendere somme spropositate per spettacoli ad agosto non avrebbe sortito alcun effetto in termini di promozione turistica. Gli spettacoli finanziati sono un’attrazione per pochi agrigentini, spendendo dei soldi che invece dovrebbero servire per ben altre finalità. Ecco perché siamo sempre più convinti che la nostra scelta di non fare pagare l’imposta di soggiorno ai turisti sia la strada giusta, dato che poi la tassa non è spesa per migliorare offerte e servizi. L’assessore comunale al Turismo, imprenditore del settore come noi, dovrebbe fare la sintesi tra le varie istanze che provengono dal mondo degli operatori del turismo e trovare le soluzioni tecniche ed amministrative per dare il via ai progetti. E invece ciò non avviene. Auspichiamo dunque che la Consulta del turismo sia veramente rappresentativa delle varie categorie, per lavorare con gli operatori di questo settore in maniera costruttiva e competente, e sviluppare la vocazione turistica della nostra città e senza conflitti d’interesse. Altrimenti, per quanto ci riguarda, la Consulta non ha più motivo di esistere”.