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Sicilia gialla, l’intervento di Razza

Già domani la Sicilia potrebbe essere dichiarata zona gialla. Il commento dell’assessore Razza: “Non siamo preoccupati del colore ma dell’aumento dei contagi”.

Sono 997 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 15.038 tamponi processati. L’incidenza è al 4,6%. La regione è saldamente al primo posto in Italia per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 19.717, con meno 232 rispetto al precedente report. I guariti sono 1.204. Le vittime sono state 25, per un totale dei decessi a 6.172. I ricoverati ordinari sono 701, 17 in più, e quelli in terapia intensiva sono 80, 3 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 148, Catania 161, Messina 18, Siracusa 114, Ragusa 174, Trapani 85, Caltanissetta 139, Agrigento 85, Enna 73. Nel frattempo, dopo l’Agenas, anche il Cnr, il Consiglio nazionale di ricerca, tramite l’addetto ai lavori, Giovanni Sebastiani, conferma che la Sicilia, con il 10% di occupazione delle terapie intensive, e il 17% dei posti letto per i ricoveri ordinari, è zona gialla, e potrebbe essere dichiarata tale domani, venerdì 20 agosto, quando settimanalmente si riunisce la Cabina regia per valutare e stabilire il colore delle regioni. Poi, le restrizioni gialle saranno in vigore da lunedì prossimo, 23 agosto. Tuttavia, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, attenua l’apprensione e ribadisce: “Non siamo preoccupati tanto del colore della zona quanto invece dell’aumento dei contagi”. E poi spiega: “Non dobbiamo tenere molto conto della classificazione, lo dico sempre. Quello che deve preoccuparci è la diffusione del contagio in una fase nella quale c’è una grandissima mobilità, ma soprattutto un calo di attenzione che deve essere molto stigmatizzato. Abbiamo un grande tema che è quello di quanti non si sottopongono al vaccino. E oggi oltre il 90% degli occupanti delle terapie intensive sono appunto non vaccinati. Dobbiamo abbandonare queste pulsioni ideologiche e ricordare a tutti i cittadini che la vaccinazione oggi è l’arma più importante a nostra disposizione. Se si aumentano i posti letto, ritornando ai livelli di marzo, lo si fa perché si vede crescere il numero dei contagiati e quindi ci guida il principio di precauzione. Se non lo avessimo fatto, con questa crescita di ricoverati saremmo probabilmente stati accusati del contrario. Tutte le regioni italiane turistiche avevano chiesto di individuare un parametro diverso per la popolazione. In Sicilia noi avremmo nel mese di agosto oltre due milioni di turisti, e questo vuol dire moltiplicare in maniera molto forte i contagi, soprattutto tra i più giovani che frequentano i locali e che trovano occasioni di incontro molto più ravvicinate e più frequenti. Ma non vuol dire – precisa Razza – che sia il turismo la causa della crescita dell’epidemia perché chi viene in Sicilia è ben accetto. La dimostrazione l’abbiamo data quando abbiamo previsto le aree tamponi nei Parchi Archeologici che, infatti, sono stati presi d’assalto da turisti da tutto il mondo”.

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