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E’ vigilia del giallo?

In Sicilia terapie intensive stabili all’11% e ricoveri ordinari al 20%. Domani si riunisce la cabina di regia nazionale. Le regole nell’ipotesi di avvento della zona gialla.

Sono 1.409 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 21.519 tamponi processati. L’incidenza è al 6,5%. La regione è saldamente ormai da tempo al primo posto in Italia per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 25.506, con un aumento di 559 casi. I guariti sono 841. Le vittime sono state 9, per un totale dei decessi di 6.259. I ricoverati ordinari sono 853 i ricoverati, 11 in più, e quelli in terapia intensiva sono stabili a 102. Ecco i nuovi contagiati tra le province: Palermo 374, Catania 314, Messina 220, Siracusa 117, Ragusa 114, Trapani 25, Caltanissetta 92, Agrigento 90, Enna 63. Nel frattempo, alla vigilia del monitoraggio in programma domani, venerdì 27 agosto, quando si riunirà la Cabina di regia, ovvero l’Istituto superiore della Sanità e il ministero alla Salute, i numeri della Sicilia preoccupano. L’ipotesi del passaggio in zona gialla, sfiorato sette giorni addietro, sembra farsi di nuovo molto concreto. Secondo le ultime proiezioni, le terapie intensive sono stabili all’11%. E in peggioramento, invece, è l’occupazione delle aree non critiche, arrivata al 20%. Ed è il livello in assoluto più alto in tutta Italia. Come è noto, la zona gialla scatta al 10% delle terapie intensive, e al 15% dei ricoveri ordinari. In ogni caso, nell’ipotesi di regresso in zona gialla le restrizioni sono lievi, in base a quanto disposto dall’ultimo decreto covid nazionale del 21 aprile scorso. In tutta Italia è stato abolito il coprifuoco, che, quindi, non è più valido in zona gialla. E gli spostamenti sono liberi, sia tra Comuni che tra Regioni. Più nel dettaglio, nelle regioni gialle gli spostamenti sono consentiti senza la necessità di avere il green pass, che però sarà obbligatorio dal primo settembre sui trasporti a lunga percorrenza tra aerei, navi e treni. I ristoranti sono aperti sia al chiuso che all’aperto, ma il limite di commensali al tavolo è di quattro persone. Sia nei ristoranti che nei bar per le consumazioni al chiuso ai tavoli è obbligatorio, come da decreto del 6 agosto scorso, il green pass, oppure la certificazione di guarigione negli ultimi 6 mesi o del tampone nelle precedenti 48 ore. Le mascherine restano obbligatorie sia all’aperto che al chiuso, ad eccezione per i bambini sotto i 6 anni e di chi soffre di una patologia incompatibile con l’uso della mascherina. Non è nemmeno obbligatorio indossarla mentre si fa attività sportiva. Sono aperti, sempre con obbligo di green pass, i cinema, i teatri e i musei, e le sale da concerto: la distanza di sicurezza tra gli spettatori è di almeno un metro, e la capienza delle sale non deve superare il 50 per cento del totale. Si prevede un massimo di 1.000 persone all’aperto e 500 negli spazi chiusi, e bisogna sempre indossare la mascherina.

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