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Covid, contagi e irresponsabilità

Incidenza dei positivi in Sicilia al 7,2%. Il presidente Musumeci, preoccupato dell’aumento dei contagi, scrive ai Prefetti per intensificare i controlli anti-covid.

Sono 1.024 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 14.242 tamponi processati. L’incidenza è al 7,2%. L’isola è al primo posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 28.462, con un incremento di 177 casi rispetto al precedente report. I guariti sono 837. Le vittime sono state 10, per un totale dei decessi a 6.435. I ricoverati ordinari sono stabili a 965, e quelli in terapia intensiva sono 120, 3 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 379, Catania 139 Messina 12, Siracusa 158, Ragusa 107, Trapani 70, Caltanissetta 88, Agrigento 50, Enna 21. Nel frattempo, il presidente della Regione, Nello Musumeci, è preoccupato dell’evoluzione della pandemia in Sicilia, tanto che ha scritto un messaggio ai nove Prefetti dell’isola, invitandoli a intensificare i controlli, tramite le forze dell’ordine, per il rispetto delle norme anti-covid. E Musumeci spiega: “Senza l’apporto dei Prefetti tutto sarebbe stato più difficile in Sicilia in questo anno e mezzo di pandemia. Lo sanno anche le pietre. Ora, però, serve uno sforzo maggiore: una sorveglianza delle Forze dell’ordine più diffusa ed efficace, che scoraggi gli indisciplinati e alimenti fiducia nelle persone responsabili. Avverto in giro un pericoloso calo di attenzione. E’ una fase delicata quella che viviamo in questi giorni: se aumentano i contagi, ma non i vaccini, la Sicilia rischia di tornare presto a chiudere. E non possiamo permetterci questo ulteriore sacrificio. Il presidente della Regione ha il compito di adottare le ordinanze, ma farle rispettare spetta al ministro dell’Interno tramite i Prefetti. Se tra tutte le Istituzioni faremo rete, la nostra regione riuscirà a vincere anche questa terribile prova” – conclude. E ancora a testimonianza di quanto sia diffusa l’irresponsabilità vi è un altro episodio avvenuto ad Alcamo, in provincia di Trapani, dove madre e figlia, di 48 e 15 anni, positive e in quarantena domiciliare, lo scorso fine agosto hanno partecipato prima a un matrimonio nella chiesa Madre di Alcamo, e poi al successivo banchetto, con centinaia di invitati, a Partinico, in provincia di Palermo. L’evento, evidentemente, per le due donne è stato più importante della possibilità di contagiare il virus ad altre persone. I Carabinieri di Alcamo hanno eseguito una serie di controlli incrociati, scaturiti da una segnalazione proveniente dall’Azienda sanitaria trapanese, e adesso le hanno denunciate per violazione delle norme anticovid. Per avere la conferma definitiva della violazione i Carabinieri hanno anche acquisito la lista dei partecipanti redatta dal titolare del locale all’arrivo degli invitati, tutti nel frattempo sottoposti a tampone.

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