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Covid, trend in peggioramento

Incidenza dei positivi in Sicilia al 2,3%. La Fondazione Gimbe pubblica i dati settimanali a confronto: curva dei contagi in peggioramento. Razza e la replica alle strutture sanitarie private sul budget.

Ancora in aumento i contagi in Sicilia. Sono stati riscontrati altri 640 casi, a fronte di 27.358 tamponi processati. L’incidenza è al 2,3%. La regione è al sesto posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 10.033, con un aumento di 299. I guariti sono 350. Le vittime sono state 6, per un totale dei decessi a 7.131. Negli ospedali i ricoverati sono 370, 18 in meno, e quelli in terapia intensiva sono 38, 5 in meno. Ecco la distribuzione dei nuovi positivi tra le province: Palermo 101, Catania 175, Messina 146, Siracusa 49, Ragusa 31, Trapani 75, Caltanissetta 45, Agrigento 21, Enna 12. E, secondo l’aggiornamento settimanale della Fondazione Gimbe, nel corso dell’ultima settimana si è registrata una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi al covid, che sono 196 per 100.000 abitanti. E si evidenzia un aumento dei nuovi positivi, il più 12,2%, rispetto alla settimana precedente. Sotto soglia di saturazione sono i posti letto in area medica, il 9,7%, e in terapia intensiva, il 5,5%. Adesso la popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 70,6% (media Italia 76,8%) a cui aggiungere un ulteriore 3% solo con prima dose (media Italia 2,3%). Ecco l’elenco dei nuovi casi per 100.000 abitanti dell’ultima settimana suddivisi per provincia: Catania 115, Messina 107, Siracusa 88, Caltanissetta 58, Trapani 51, Agrigento 49, Palermo 47, Enna 46 e Ragusa 31. Nel frattempo l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, è intervenuto in replica alle strutture sanitarie private che, nell’ambito dei ristori covid, hanno subito un taglio del 10% al contributo regionale, circa 40 milioni di euro, e hanno annunciato di essere pronte a rivolgersi alla magistratura. E Razza spiega: “C’è una legge nazionale che regolamenta i ristori covid e a questa dobbiamo attenerci. Se dipendesse da me farei molto di più, ma dobbiamo adeguarci a quanto previsto dal governo nazionale”. Secondo i titolari delle strutture private, invece, andrebbe applicata una precedente norma regionale che riconosce il 100% del budget, senza alcun taglio, ma con l’obbligo di fornire maggiori prestazioni nell’anno seguente fino a coprire la somma ricevuta. E Razza controbatte ancora: “Ci viene chiesto di utilizzare risorse non spese per erogare prestazioni nell’anno successivo. Ma in termini di legge non si può fare. Le norme nazionali ci vincolano”.

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