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I Comuni siciliani e l’incubo caro – energia

L’Associazione dei Comuni di Sicilia lancia l’allarme ai prossimi governi regionale e nazionale: si intervenga subito a sostegno per fronteggiare l’aumento del costo dell’energia.

Il caro – energia turba il sonno dei sindaci siciliani. E l’incubo ricorrente da tempo è sfociato adesso in un grido d’allarme verso la classe politica, affinchè si intervenga a rimedio in tempo, prima che sia troppo tardi. L’Anci, l’Associazione dei Comuni di Sicilia, si rivolge al futuro governo regionale affinchè tra le prime azioni amministrative vi sia un apposito sostegno ai Comuni per fronteggiare l’aumento incontrollato del costo di elettricità e gas, aggravato dall’avvio dell’anno scolastico e delle attività delle società partecipate. Ed il presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, spiega: “C’è la necessità che sia il governo nazionale che il governo regionale intervengano a favore degli enti locali per scongiurare la pesante minaccia che grava non solo sugli equilibri finanziari dei Comuni, già precari, ma anche su quelli delle società partecipate. Questa situazione – aggiunge Orlando – se non affrontata con strumenti adeguati potrebbe determinare una serie di conseguenze sulla sostenibilità dei servizi offerti ai cittadini, e rischia di creare un pericoloso boomerang che porterà ad una ulteriore penalizzazione dei bilanci comunali oltre a colpire famiglie ed imprese con prevedibili ed inevitabili rincari dei prezzi al consumo”. E a testimonianza di quanto sia grave l’emergenza riconosciuta e denunciata dall’Anci vi è la stima diffusa dal successore di Orlando, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla: i costi per l’energia a carico del Comune capoluogo siciliano aumenteranno di 11 milioni di euro. Infatti, secondo i calcoli di Palazzo delle Aquile, rispetto ai 14 milioni di euro di bollette dello scorso anno, vi è una previsione di 25 milioni di euro per tutto il 2022. E Lagalla afferma: “I pesanti rincari delle bollette delle ultime settimane stanno mettendo a dura prova la tenuta delle famiglie e delle imprese che vengono già da anni durissimi a causa della pandemia. Sono rincari che stanno appesantendo anche i bilanci dei Comuni. E’ forte il timore per il destino delle attività commerciali e per i disequilibri occupazionali che possono sorgere. E’ necessario che chiunque si candidi a guidare il Paese e la Regione metta subito al centro delle misure questa emergenza, in modo da evitare di ricorrere a misure molto dure. Non posso immaginare che la politica non riesca a intervenire per evitare scelte dolorose”.

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