Il governo regionale e i sindacati di categoria hanno riavviato la trattativa per il rinnovo del contratto per i circa 11mila dipendenti regionali. L’intervento dei sindacati di categoria.
Il governo regionale e i sindacati di categoria hanno riavviato la trattativa per il rinnovo del contratto per i circa 11mila dipendenti regionali. E si profila, in particolare, una “manovra delle promozioni”, consentendo quindi l’accesso alle fasce di inquadramento lavorativo più elevato rispetto alle attuali. Infatti, le delegazioni sindacali che hanno interloquito con il presidente della Regione, Renato Schifani, e con l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, affermano: “Il governo si è impegnato a portare avanti da subito la cosiddetta riclassificazione. Si tratta della revisione delle fasce in cui è distribuito il personale: oggi sono 4 e inquadrano i 10.436 funzionari ancora in servizio. Al termine delle trattative saranno tre (forse due) e ci saranno mansioni diverse e aggiornate per tutti. Ciò permetterà di fare il salto in avanti a quanti ora sono nelle due fasce più basse: i 2.067 che si trovano in B e i 2.689 che sono in A”. Al momento però le risorse finanziarie a disposizione sarebbero insufficienti per assecondare le intenzioni dei sindacati che invocano da sempre una riclassificazione che coinvolga almeno 7 mila dipendenti (quindi anche i 2.936 che oggi sono in C). Il governo si è impegnato a sostenere la riclassificazione per un migliaio di persone grazie a un tesoretto di 3 milioni e mezzo di euro subito spendibile. Nel frattempo Schifani e l’assessore al Personale, Andrea Messina, tratteranno con Roma l’ammorbidimento di alcuni vincoli economici e normativi che attualmente limitano a mille i promuovibili. Poi nella trattativa sono compresi gli aumenti di stipendio, da 80 a 150 euro al mese a seconda della fascia. Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cobas, Codir, Sadirs e Siad Csa aggiungono: “Apprezziamo che il governo si sia impegnato a mettere in piedi una proposta per superare gli attuali vincoli finanziari che non permettono la riclassificazione di tutto il personale. Positivo anche l’impegno a rispettare un cronoprogramma che prevede uno scadenziario preciso per arrivare alla nomina dell’Aran (che è l’organo preposto alla contrattazione), ai rinnovi dei contratti di comparto e dirigenza. Su tutto però occorre accelerare”. E poi nella prospettiva della Finanziaria aggiungono ancora: “L’auspicio è che il governo scelga percorsi chiari per il finanziamento delle varie misure. Ci aspettiamo maggiori dettagli sulle misure di rilancio dell’economia e sulle infrastrutture sociali come la sanità. Sullo sfondo resta poi un grande tema: l’aiuto alla povertà che non è più rinviabile alla luce del taglio del Reddito di cittadinanza. Sulla Finanziaria chiederemo al governo regionale e all’Ars senso di responsabilità. In un momento di stagnazione e crisi economica come quello che stiamo vivendo, con l’inflazione alle stelle, è necessario che tutte le forze politiche evitino di sprecare le poche risorse che abbiamo in mille rivoli. Servono pochi interventi ma decisivi per sostenere le famiglie e le imprese, valorizzare il personale regionale, aiutare gli enti locali al collasso anche per la questione rifiuti, sbloccare i cantieri, e favorire le assunzioni”.