E’ definitiva la confisca, per evasione fiscale, dei beni, stimati in circa 127 milioni di euro, dell’imprenditore di Marsala, nel settore alberghi e ristoranti, Michele Angelo Licata, 60 anni. Il provvedimento comprende ristoranti, alberghi, auto, terreni e conti bancari. La Cassazione ha respinto il ricorso dell’imprenditore e dei suoi familiari contro la sentenza della Corte d’Appello di Palermo, che, tranne che per alcuni beni della moglie, ha in precedenza confermato la confisca. Secondo quanto emerso dalle indagini, tra il 2006 e il 2013 il gruppo Licata avrebbe evaso Iva e altre tasse per circa 6 – 7 milioni di euro. A fine novembre 2015 gli inquirenti definirono Michele Licata un abituale evasore fiscale socialmente pericoloso. Il maxi-sequestro, disposto su richiesta dell’allora procuratore di Marsala Alberto Di Pisa e dal sostituto Antonella Trainito, fu la più imponente misura di prevenzione patrimoniale per “pericolosità fiscale” a livello nazionale.