Il 4 novembre al Tar la vertenza tra l’Università di Palermo e il Consorzio di Agrigento per 8 milioni di euro. L’intervento – appello della Cgil con Alfonso Buscemi.
Il prossimo 4 novembre, Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze armate, il Tar, il Tribunale amministrativo regionale, ha in agenda il contenzioso tra l’Università di Palermo e il Consorzio universitario di Agrigento “Empedocle”. La Cgil agrigentina auspica una soluzione positiva per Agrigento della controversia, con il conseguente rilancio dell’Università agrigentina. Il segretario generale del sindacato, Alfonso Buscemi, spiega: “L’Università di Palermo rivendica un credito di oltre 8 milioni di euro. Il Consorzio universitario di Agrigento contesta la cifra. Durante la presidenza di Nenè Mangiacavallo si sono create le condizioni per una transazione come premessa per continuare l’ottimo lavoro avviato per il rilancio dell’Università. Ovviamente il problema rischia di scaricarsi, al solito, sulle famiglie. Ecco perchè al governo della Regione, ai deputati del centrodestra agrigentino che lo sostengono, a tutta la deputazione regionale del territorio agrigentino, ai soci del Consorzio, quindi alla Camera di Commercio, ai Comuni di Agrigento, Raffadali, Aragona, Racalmuto e Bivona, chiediamo uno scatto di orgoglio per non consentire, ancora una volta, di infierire sugli agrigentini e non solo. Si concluda subito un accordo transattivo senza il quale, in caso di vittoria dell’Università di Palermo, vi sarebbe il fallimento dell’Università agrigentina. E sollecitiamo la nomina di un presidente che si possa occupare a tempo pieno della nostra Università e continuare l’ottimo lavoro del precedente Consiglio di Amministrazione attraverso un approccio strategico che possa attrarre più studenti, migliorare la qualità dell’insegnamento e della ricerca, e rafforzare il legame con il territorio e il mondo del lavoro”.