Il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, conferma l’aggravarsi dell’emergenza idrica a fronte delle piogge insufficienti. Invasi ancora sul lastrico.
E’ piovuto, non è piovuto tanto, è piovuto poco, sarebbe stato necessario che piovesse di più perché se non dovesse piovere come dovrebbe piovere l’emergenza si aggraverà, perché l’acqua scarseggia allorché la pioggia finora non è stata tanta da rianimare gli invasi, ormai in coma farmacologico, anche perché nelle zone dove vi sono i principali invasi è caduta poca acqua dal cielo, e la papera ancora non galleggia affatto. Il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, spera che siano attendibili e si rivelino esatte le previsioni meteo secondo cui i mesi di dicembre e di gennaio dovrebbero essere piovosi almeno nella media. Addirittura nel solo mese di dicembre si prevedono 17 giorni di pioggia. Tuttavia si è propensi a non crederlo più di tanto, anche perché adesso le previsioni meteo sono quasi tutte elaborate dall’intelligenza artificiale che, ad esempio ad Agrigento, non ne azzecca una. Tra tutte le allerte meteo diramate su Agrigento nemmeno una si è rivelata azzeccata, in barba a moniti di attenzione e scuole chiuse. Ancora Cocina, che coordina anche la cabina regionale di regia per l’emergenza idrica, più nel dettaglio spiega: “Continua a non piovere sulla Sicilia e i grandi invasi non si riempiono ma, al contrario, si svuotano sempre di più. Le previsioni meteo che avevamo per novembre, con precipitazioni sotto la media, sono confermate, purtroppo. Abbiamo rallentato da gennaio in modo precauzionale gli svuotamenti dei bacini, riducendo i prelievi e iniziando le turnazioni nei Comuni del centro Sicilia: Agrigento, Enna e Caltanissetta. Non piove e non si intravede pioggia, abbiamo messo in campo tutto il possibile, scavando centinaia di pozzi e recuperando migliaia di litri al secondo, già immessi in rete. In questo modo è stata mitigata la crisi. Ma, adesso, la situazione si sta aggravando. Sono già in corso altri razionamenti. Si lavora sulle interconnessioni tra le reti idriche di province diverse per sostenere quelle più in difficoltà. Stiamo mettendo in campo centinaia di autobotti. Entro maggio saranno in funzione i primi moduli di dissalazione per evitare che la Sicilia, nella peggiore delle ipotesi, resti in parte a secco proprio nella fase iniziale della stagione estiva” – conclude. Secondo l’ultimo dato rilevato ad ottobre, attualmente negli invasi siciliani vi sono poco più di 180 milioni di metri cubi d’acqua, a fronte di una capacità che supererebbe il miliardo. E ciò con una riduzione di 6 milioni e mezzo di metri cubi in meno rispetto al mese precedente. Appena un anno addietro, quando la situazione non era comunque florida, nelle dighe siciliane vi sono stati 323 milioni e mezzo di metri cubi d’acqua.