Il deputato regionale Ismaele La Vardera ha sollevato il caso della presentazione a Palermo lo scorso 21 giugno del romanzo, “Marika”, di Nino Mandalà, presunto capomafia di Villabate, già condannato per mafia e ritenuto contiguo a Provenzano, nei locali della Real Fonderia Oretea del Comune di Palermo. La Vardera sollecita spiegazioni dal sindaco Lagalla, e afferma: “E’ incredibile che una sala ufficiale del Comune di Palermo sia stata concessa a Mandalà, considerato dagli inquirenti il capomafia di Villabate. Questo signore non si è mai pentito, la sua famiglia è sempre stata vicino a Provenzano. E il Comune gli concede una sala per una presentazione in pompa magna con tanto di autorizzazione. Mi chiedo come queste cose risultino normali all’interno dei palazzi. Spero vivamente che il sindaco prenda provvedimenti immediati”. All’incontro, organizzato dall’associazione Amicizia fra i popoli, oltre all’autore sono stati presenti la scrittrice Sandra Guddo, l’ex provveditore agli studi di Palermo Rosario Gianni Leone, il moderatore Antonio Dolce, e Pino Apprendi, garante comunale per i diritti delle persone detenute, che replica: “Mandalà ha scontato la sua pena. Nei pochi incontri avuti con lui, ha manifestato la volontà di riconciliarsi con la vita attraverso la scrittura. Non sono un prete e non do assoluzioni, non sono magistrato e non condanno nessuno, credo nel carcere che riabilita e alla vittoria dello Stato”.