Dopo il presidente Minio si è dimesso anche il direttore della Fondazione Agrigento capitale italiana della cultura 2025, Roberto Albergoni.
Dopo il presidente, professor Giacomo Minio, sostituito dal prefetto Maria Teresa Cucinotta, si è dimesso anche Roberto Albergoni, il direttore generale della Fondazione Agrigento 2025, ovvero l’organo istituzionalmente preposto a gestire l’anno di Agrigento capitale italiana della cultura. Lui, Albergoni, è stato il primo firmatario del dossier vittorioso al ministero dei Beni culturali, all’epoca di Sangiuliano ministro prima che esplodesse il caso Boccia. Ha curato anche il dossier per Gibellina capitale dell’arte contemporanea per il 2026. In verità, come ha spiegato a “Repubblica”, Albergoni avrebbe maturato l’intenzione di dimettersi già nel dicembre scorso, e poi invece avrebbe rinviato in attesa della presentazione del programma delle iniziative, dell’inaugurazione con Mattarella al teatro Pirandello e dell’approvazione del bilancio. E l’ormai ex direttore generale sottolinea: “Sono consapevole di aver garantito le condizioni per l’attuazione del programma e lo straordinario lavoro degli artisti coinvolti”. E il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, commenta: “Esprimo la mia più sincera gratitudine per il contributo significativo e l’impegno costante profuso da Roberto Albergoni durante il suo operato. Roberto Albergoni, uomo dallo spirito colto, visionario e di grande tenacia, è stato il fautore e l’anima del progetto, tra i primi ad avere lanciato lo sguardo su Agrigento Capitale italiana della Cultura e le sue grandi potenzialità. Albergoni ha voluto garantire, prima di dimettersi, la realizzazione dei progetti del dossier di candidatura e sono certo che continuerà a offrire il proprio sostegno ad Agrigento 2025.” E adesso? Roberto Albergoni dovrebbe ancora occuparsi operativamente dell’attuazione dei progetti. Il nuovo direttore generale potrebbe essere il segretario generale della Provincia, Pietro Amorosia. Del resto è stata la stessa Cucinotta a invocare più volte il sostegno della Provincia, sia logistico, rendendo a disposizione dei locali dove svolgere le attività della Fondazione, sia in termini di personale.