Nel 2010, con l’articolo di legge n 101, venne istituita la norma in materia di protezione degli animali da compagnia. Seppur si tenti di civilizzare, sensibilizzare ed umanizzare il popolo attraverso le “buone” leggi, spesso, ad oggi, purtroppo, sembra che a poco siano servite. Forse le pene sono troppo lievi e mai scontate, per cui, si continuano a verificare tali reati.
Oggi, si sente viva la necessità di inasprire queste pene per provare a cercare di porre rimedio a questi fenomeni di razzismo contro gli animali.
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagioni la morte di un animale è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi. Art. 544-ter (Maltrattamento di animali). Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo
sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche(3) è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro (4),
“Nella mia comunità, a Raffadali – dice Giuseppe Migliara, responsabile della comunicazione per la DC a Raffadali – si è manifestato un fatto increscioso, in quanto, alcuni delinquenti hanno deliberatamente tirato dei sassi nei confronti di un cane indifeso, tanto da cagionargli la rottura, perfino, di un dente. Questo accadimento deprecabile, oltre ad essere un reato perseguibile penalmente, dimostra di quanto lavoro ancora occorra svolgere per sensibilizzare sul tema del rispetto verso gli animali. Tema che intendo perseguire con tutte le mie forze”.
Raffadali, Migliara della DC: “Il rispetto per gli animali sarà una delle mie battaglie più serrate”
