L’ex primario Sergio Palmeri non falsificò la cartella clinica nel tentativo di coprire l’incredibile errore nel dosaggio di un farmaco chemioterapico che ha provocato la morte di Valeria Lembo. La Corte d’Appello di Palermo ha ribaltato il verdetto, assolvendo l’imputato dalla contestazione di falso per la quale in primo grado è stato condannato a un anno e mezzo di reclusione. Palmeri invece è già stato condannato a tre anni di reclusione definitivi per omicidio colposo. E’ assistito dagli avvocati Michele De Stefani e Vittorio Manes. A Valeria Lembo, 34 anni, madre di un bimbo di pochi mesi, nel 2011 iniettarono 90 milligrammi di Vimblastina al posto di 9: una dose talmente fuori norma che fu necessario utilizzare una flebo e non l’abituale siringa. Eppure nessuno interruppe l’errore mortale.