I difensori di Martina Gentile, presunta favoreggiatrice della latitanza di Messina Denaro, hanno impugnato la sentenza di condanna di primo grado.
Martina Gentile, figlia di Laura Bonafede, entrambe presunte protettrici della latitanza di Matteo Messina Denaro, è stata già condannata in abbreviato a 4 anni e 8 mesi di carcere. Adesso i suoi difensori, gli avvocati Raffaele Bonsignore e Salvino Mondello, hanno presentato ricorso in Appello contro la sentenza di condanna per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena. E sostengono che non vi sia prova che lei sia stata da intermediaria tra Messina Denaro e sua madre, la Bonafede, 56 anni, insegnante, già condannata a 11 anni e 8 mesi di carcere per associazione mafiosa. Le due donne sarebbero state funzionali agli interessi e alle necessità di Matteo Messina Denaro latitante, e il legame tra i tre sarebbe stato tale da essere da loro stesso definito: “Siamo come una famiglia”. Martina Gentile per consegnare i “pizzini” li avrebbe spesso nascosti nel passeggino con la figlia. Stazione di posta sarebbe stato uno Studio di architettura a Campobello di Mazara dove hanno lavorato sia Martina Gentile che Lorena Lanceri, la presunta vivandiera del boss. Nel covo di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara è stato trovato un calendario in cui, accanto ad alcune date, sono stati disegnati dei pallini. Sarebbero i giorni stabiliti per lo “scambio” della posta. I Carabinieri, infatti, hanno incrociato le date con le lettere e il diario trovati a casa di Laura Bonafede. Nelle lettere a Messina Denaro, Martina Gentile si firma come “Tan o Tany”. Testimonianza del legame tra i tre sono anche degli appunti di spesa di Messina Denaro: nei mesi di giugno e agosto del 2022 “LAU REGA” e “REGALO PULC”. Si tratterebbe di soldi per acquistare regali di compleanno a Laura (LAU), nata a giugno, e a Martina, indicata anche come “Pulce” (PULC), nata ad agosto, alla quale il boss ha anche regalato una collana Bulgari di 2.300 euro per la figlia piccola di lei, la bimba, che Messina Denaro indica come “Cromatuccia”, perché lei, la madre, Martina, è “Cromatina” (altro nome in codice). E lei, Martina, ha inviato alla madre la foto della collana. Messina Denaro così ha scritto alla sorella Giovanna il 21 aprile del 2022 riferendosi a Martina Gentile: “Io ho cresciuto una figlia che non è mia figlia biologica, ma per me è mia figlia, e mi ha dato l’amore di una figlia, mi ha voluto bene e mi vuole bene, ha molto di me perché l’ho insegnata io, se vedessi il suo comportamento ti sembrerei io al femminile. Che voglio dire? Che non sono stato solo, e che ‘sciacqualattuga’ (si riferirebbe a sua figlia Lorenza Alagna) non significa più niente per me”. Martina Gentile ha reso delle dichiarazioni spontanee: “Sono molto confusa. Da bambina ho voluto bene a Matteo Messina Denaro, ma ultimamente ho capito di avere sbagliato. Ho iniziato un percorso di legalità con un’associazione antimafia e gli assistenti sociali. E ho scelto di lasciare il mio paese, Campobello di Mazara, per andare a insegnare a Pantelleria, dove ho accettato delle supplenze, per prendere le distanze da un contesto in cui non mi riconoscevo più”.