La Cassazione ha rigettato il ricorso e, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Firenze, ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere a carico della figlia maggiore di Totò Riina, Maria Concetta, e di suo marito, Antonino Ciavarello, già detenuto per truffa. Ai due si contesta l’ipotesi di reato di estorsione a danno di un imprenditore della provincia di Siena, che sarebbe stato costretto a consegnare una cesta di generi alimentari del valore di 150 euro, e 1000 euro. E poi si contesta una tentata estorsione a danno di un imprenditore della provincia di Pisa. Maria Concetta Riina alle persone vittime dei presunti reati avrebbe inviato dei messaggi del tipo: “Noi siamo sempre gli stessi di un tempo, le persone non cambiano”.