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Blitz caporalato e lavoro nero

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Anche i poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, Ragusa, Siracusa a Trapani sono stati impegnati in un’operazione ad ampio raggio contro il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro nero. I controlli sono stati organizzati dall’ufficio europeo di Polizia, l’Europol. Le ispezioni hanno interessato aziende impegnate nel settore della distribuzione pubblicitaria, dei magazzini stoccaggio merci gestiti da imprenditori di etnia cinese, delle confezioni tessile-abbigliamento e del settore agricolo. Nel corso dell’operazione è stata accertata l’inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro. In alcuni casi è stata verificata un’illecita attività di intermediazione tra la domanda e l’offerta, compiuta dai caporali. In tutta Italia sono state complessivamente controllate in totale 615 persone e 82 aziende. In trenta sono state scoperte irregolarità. In un caso si è proceduto a sequestro preventivo dei beni aziendali ed in altri 15 è stata sospesa l’attività aziendale e sono state denunciate all’autorità giudiziaria 32 persone. Sono state elevate ammende per oltre 450 mila euro. In provincia di Agrigento sono stati arrestati un italiano e due romeni, ritenuti responsabili di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro a danno di 32 braccianti agricoli italiani, romeni e pakistani, di cui due minorenni. In provincia di Ragusa sono state controllate 96 persone, di cui sei sono state denunciate per favoreggiamento e sfruttamento di manodopera irregolare. In provincia di Siracusa sono state controllate 60 persone e 3 aziende. Gli agenti hanno sospeso l’attività di un’azienda.In provincia di Trapani sono indagati, in stato di libertà, il titolare e collaboratore esterno di un’azienda agricola per aver impiegato in nero e sfruttato cinque lavoratori in stato di bisogno.

“Montante”, a lavoro l’Antimafia (video)

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Claudio Fava, neo presidente della Commissione regionale antimafia, annuncia un calendario di audizioni nell’ambito dell’inchiesta “Montante”. Relazione conclusiva entro l’anno.

La Commissione regionale antimafia intende ascoltare delle persone tra i volti e i risvolti dell’inchiesta “Double Face” che ha provocato l’arresto, tra gli altri, di Antonello Montante. E l’ascolto sarebbe ritenuto opportuno e utile non solo per scandagliare il presunto sistema “Montante”, ossia un governo parallelo che avrebbe influenzato il precedente governo regionale, ma anche per comprendere se tale “sistema” abbia ancora oggi delle influenze. Il presidente appena eletto della Commissione antimafia in Sicilia, Claudio Fava, conferma e spiega: “Dall’inchiesta Montante emerge un sistema di governo parallelo che influenzava il governo regionale. E temiamo che questo sistema abbia ancora oggi delle refluenze e degli addentellati nell’amministrazione regionale. Vogliamo capire fino a che punto sia ancora così”. Ecco perché il presidente Fava, in conferenza, a Palazzo dei Normanni, ha annunciato un calendario di audizioni, svelando anche il nome e il cognome di coloro che saranno uditi: Marco Romano, ex dirigente generale del Dipartimento delle Attività produttive, Vincenzo Vitale, Dario Cartabellotta, Maria Stassi, Giulio Cusumano, Dorotea Piazzi, Salvatore Pasqualetti, Linda Vancheri, Mariella Lo Bello, Alberto Pierobon, Gaetano Armao, Rosario Crocetta, Beppe Lumia, Alfonso Cicero, Marco Venturi e Mariagrazia Brandara. Poi, Giulio Francese, nella qualità di presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, e tanti giornalisti, a proposito dei quali Claudio Fava precisa: “Li ascoltiamo, alcuni perché hanno indagato e scritto del sistema Montante, altri perché hanno invece mostrato una certa benevolenza nei confronti del sistema Montante”. Insomma, tra malevoli e benevoli. E ancora il fondatore del movimento politico “I cento passi” precisa: “Non ci sostituiremo alla magistratura, ma entro la fine dell’anno vogliamo un rapporto completo sul sistema che Montante aveva costruito in Sicilia. Non è solo una necessità, ma un nostro preciso dovere quello di indagare. Non dobbiamo limitarci ad essere buon notaio di quello che i magistrati ci consegnano. È probabile che l’elenco si allargherà in corso d’opera. Si tratta soltanto di una prima lista di nomi, altri saranno individuati, convocati e sentiti in un secondo momento. Non ascoltiamo queste persone come fossero indagati, ma ascoltiamo queste persone per scoprire quali processi distorsivi siano stati messi in atto, e quali interessi sono stati tutelati, per capire in che modo ci si è distratti. La commissione Antimafia si interroga e cerca di ricostruire il sistema di distrazione della spesa pubblica: sono state sottratte alla gestione dell’amministrazione regionale delle somme e sono state affidate a luoghi non consoni”- conclude Fava. E in occasione di tale opera di approfondimento e di conoscenza, la Commissione regionale antimafia si avvarrà della consulenza a titolo gratuito dell’ex magistrato Gioacchino Natoli, in pensione da pochi mesi. Inoltre, Claudio Fava ha chiesto al presidente Gianfranco Miccichè di rendere le audizioni della Commissione a disposizione della sala stampa dell’Assemblea Regionale.

La Giornata dell’arte e della creatività studentesca 2018 (video interviste)

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Agrigento, piazza Cavour

Ad Agrigento, in piazza Cavour, la Consulta provinciale studentesca di Agrigento, presieduta da Davide Amato e con docente referente Stefania Ierna, ha organizzato la 20esima edizione della Giornata dell’arte e della creatività studentesca. Gli studenti sono stati protagonisti di molteplici attività artistico-espressive, tra performance musicali, sportive e ricreative, iniziative formative e workshop tematici.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Diffamazione a due giornalisti, condannato Crocetta

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Rosario Crocetta

Il Tribunale civile di Palermo ha condannato l’ex presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, imputato di diffamazione a danno dei giornalisti Piero Nicastro e Gioacchino Felice, già componenti dell’ufficio stampa della Regione Sicilia licenziato da Crocetta nel 2012 dopo la sua elezione. Il giudice Giulio Corsini ha accolto il ricorso dei due cronisti, assistiti dagli avvocati Salvatore Ferrara e Giovanni Gruttad’Auria, che hanno contestato alcune dichiarazioni alla stampa rese all’epoca da Crocetta il quale criticò il lavoro svolto dai giornalisti ai quali furono revocati gli incarichi. E si tratta di dichiarazioni che il Tribunale ha ritenuto diffamatorie. Crocetta è stato condannato a risarcire i due cronisti con 15mila euro ciascuno e a pagare le spese legali. Lo stesso Piero Nicastro commenta: “Il dolore che un padre di famiglia può provare per essere stato messo in mezzo a una strada all’improvviso, alla soglia dei 50 anni, è incommensurabile ma diventa davvero insopportabile se, a quel brutale licenziamento, si accompagna l’accusa infamante di avere rubato lo stipendio. Perché questo, di fatto, era il senso delle dichiarazioni rilasciate a giornali e tv dal signor Crocetta nei giorni in cui smantellava l’ufficio stampa della Regione siciliana. Chi mi conosce, sia fuori che all’interno dell’ amministrazione, sa che per 9 anni ho fatto sempre il mio dovere, con impegno, scrupolo e dedizione. E, personalmente, mai avrei potuto accettare che la mia professionalità restasse offuscata da una simile ombra. Le lacrime non si cancellano ma oggi posso dire che l’onore, almeno quello, non me lo hanno portato via”.

Leggi anche l’articolo del Gazzettino di Sicilia

Hamel: “Nuovi mastelli in distribuzione. A Zingarello prossimo il porta a porta”

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L’assessore comunale all’Ambiente di Agrigento, Nello Hamel, informa che da lunedì prossimo 4 giugno inizierà la distribuzione di ulteriori mastelli della differenziata, acquistati dal Comune. In particolare saranno distribuiti due mastelli per gli abitanti della località “Zingarello”: uno per l’umido e l’altro da utilizzare alternativamente per la plastica, il cartone e il vetro in base al calendario e alle giornate di ritiro. Per le altre utenze attualmente sfornite saranno distribuiti tre mastelli di cui sempre uno per l’umido e due da utilizzare per gli altri rifiuti differenziati. Con molta probabilità, a decorrere da lunedì 11 giugno anche per “Zingarello” sarà avviata la raccolta porta a porta.

Suicida pensionato barricato in casa

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A Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, si è conclusa tragicamente la notte di follia di un anziano pensionato, Girolamo Salerno, 74 anni, che ieri sera si è barricato in casa dopo avere litigato con la moglie e poi ha cominciato a sparare all’impazzata dalla finestra della sua villa in contrada Marmora. L’uomo, dopo una estenuante trattativa con le forze dell’ordine, si è ucciso con un colpo di fucile in faccia intorno alle 3 della notte. E’ stata la moglie della vittima a lanciare l’allarme, dopo essersi allontanata dalla sua abitazione a seguito di un violento alterco con il marito che avrebbe da poco tempo sofferto di depressione e di problemi psichici.

Il Riesame conferma il sequestro del compostaggio di Joppolo Giancaxio

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Il Tribunale del Riesame di Agrigento ha respinto il ricorso della difesa e ha confermato il sequestro dell’impianto di compostaggio dell’impresa “Giglione servizi ecologici” a Joppolo Giancaxio, sequestrato dai poliziotti della Digos l’11 maggio scorso nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Agrigento su presunte irregolarità nel processo di compostaggio, violazione della normativa sullo smaltimento dei rifiuti con conseguente deterioramento delle acque, dei terreni e dell’ecosistema circostante.

“Montagna”, Cassazione conferma libertà per Lampasona

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La Cassazione, accogliendo le argomentazioni dei difensori, gli avvocati Nino e Vincenza Gaziano, ha dichiarato non ammissibile il ricorso della Procura antimafia di Palermo, e ha confermato l’annullamento dell’arresto, e quindi il mantenimento dello stato di libertà, a favore di Roberto Lampasona, 40 anni, presunto affiliato alla famiglia di Santa Elisabetta, arrestato il 22 gennaio scorso, e poi scarcerato, nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta Montagna.

Agrigento, Ente Parco dei Templi in “vantaggio” di quasi 10 milioni di euro

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Ad Agrigento il bilancio consuntivo del 2017 dell’Ente Parco della Valle dei Templi è stato chiuso con un avanzo di amministrazione quasi doppio rispetto all’anno precedente. Infatti, a fine 2016 è stato di 5 milioni e 600 mila euro. E a fine 2017 è di quasi 10 milioni di euro, di cui 2 milioni e 900mila euro vincolati per investimenti e progetti, e 660mila per spese correnti. Il presidente del consiglio di amministrazione dell’ente Parco dei Templi, Bernardo Campo, commenta: “Siamo tra i primi organismi regionali, se non il primo, che ha il bilancio approvato ed in regola con la tempistica dettata dalla normativa vigente. Con l’approvazione del consuntivo 2017 siamo riusciti a liberare, quindi, ulteriori risorse necessarie per una programmazione di interventi strutturali di ampio respiro. Già dal prossimo Consiglio del Parco è stata posta all’ordine del giorno l’attuazione degli interventi del Piano triennale delle opere pubbliche”.

Spari per intimorire i contendenti, condannati due licatesi

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Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, ha condannato a 2 anni di reclusione Angelo Amato, 30 anni, di Licata, e ad 1 anno e 8 mesi il fratello, Vincenzo Amato, 33 anni. I due sono imputati di concorso in tentato omicidio e detenzione illegale di armi e munizioni allorchè il 23 aprile del 2011, a Licata, in contrada Stretto, avrebbero esploso 4 colpi di fucile calibro 12 contro Calogero Truisi, 48 anni, di Licata, imprenditore agricolo, e Angelo Truisi, 28 anni, di Licata, agricoltore. I due bersagli si sono salvati perchè si sono nascosti dietro un camion di loro proprietà, colpito dai colpi di arma da fuoco nella parte laterale. Il movente della sparatoria sarebbe legato a contrasti di confine per la coltivazione di terreni. Ebbene, il giudice ha riqualificato la contestazione di reato, da tentato omicidio a minacce gravi, ritenendo che i fratelli Amato abbiano sparato non per uccidere ma per spaventare i loro contendenti.