Ad Agrigento sono state rinnovate le cariche all’interno della Confraternita San Calogero. Al priore uscente Calogero Gibilaro è succeduto Nicola Di Francesco, eletto all’unanimità, affiancato dai componenti dell’amministrazione Arturo Montalto, Salvatore Bugea e Angelo Principato. E’ stato eletto inoltre il tesoriere, nella persona di Gerlando Fedele, e il segretario, il riconfermato Pasquale Schillaci.
Le operazioni di voto si sono svolte nel Santuario, in presenza degli iscritti, tra confrati e consorelle, e del Rettore Don Giuseppe Veneziano. In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un servizio di Gabriele Bruccoleri.
San Calogero, rinnovate le cariche della Confraternita ad Agrigento (video interviste)
La raffineria di Gela a processo
La Procura della Repubblica di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio per la “Raffineria di Gela Spa” e per cinque suoi dirigenti, tra amministratori delegati e responsabili del settore “Soi”, imputati di inquinamento ambientale e di gestione illegale di rifiuti nell’area dello stabilimento gelese. L’azienda dell’Eni invece è ritenuta responsabile di illeciti amministrativi dipendenti da reato. Le indagini sono condotte dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia costiera e dal nucleo operatori subacquei del Corpo delle capitanerie di porto. Anche attraverso videoregistrazioni subacquee, è stato scoperto un “deposito incontrollato” di rifiuti solidi semi sommersi, anche di natura pericolosa, nei fondali adiacenti al pontile principale del porto-isola, a gestione Eni. Le immagini registrate dai sub hanno permesso di rilevare la presenza di tubi per ponteggi abbandonati, pezzi di impalcature, tratti di vecchie tubazioni dismesse, fusti metallici con materiale solido ancora da definire e rifiuti.
Incendiata l’automobile del sindaco di Siracusa
La città saprà reagire e io non mi fermerò. Le scelte di questi 4 anni, le numerose gare d’appalto che hanno rotto il sistema delle proroghe nell’affidamento dei servizi, e l’opposizione ai gruppi che volevano portare l’ente alla bancarotta, sono la conferma che abbiamo lavorato nell’interesse della collettività”.
“Giornata dell’Infanzia”, iniziative dei Volontari di Strada
In occasione della ricorrenza della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, l’associazione dei Volontari di Strada di Agrigento, diretta da Anna Marino, ha concluso un accordo operativo con la sezione agrigentina dell’Actioned. Tra le iniziative promosse congiuntamente vi è l’adozione di un bambino a distanza, con un contributo mensile di 15 euro. In proposito i moduli d’adesione a tale progetto sono disponibili nella sede dei Volontari di Strada, al Viale della Vittoria 313 ad Agrigento. E poi saranno riproposte le cosiddette “ceste della solidarietà” che saranno distribuite in diversi punti – vendita di Agrigento, soprattutto farmacie e sanitarie. Saranno così raccolti alimenti o prodotti per l’infanzia da distribuire alle famiglie assistite dall’associazione. E poi, domenica prossima saranno allestiti dei “Laboratori Creativi” riservati ai bambini, che si svolgeranno dalle ore 11:30 alle 13 nella sala convegni dei Volontari di Strada, curati da Imparo Creando di Ada Giordano.
“Tragedia Maccalube”, concluso dibattimento, attesa requisitoria
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, in Tribunale si è svolta un’altra udienza nell’ambito del processo in corso sulla morte dei fratelli di Aragona, Carmelo e Laura Mulone, di 9 e 7 anni, morti il 27 settembre del 2014 vittime di una eruzione dei vulcanelli nella riserva “Maccalube” ad Aragona gestita da Legambiente. Ebbene, il giudice giudicante Giancarlo Caruso ha dichiarato chiusa l’istruttoria dibattimentale. Dunque, al mattino di martedì prossimo, 21 novembre, il pubblico ministero, Carlo Cinque, sarà impegnato nella requisitoria, e formulerà le sue richieste di condanna o di assoluzione. Il dibattimento si è protratto circa un anno e mezzo. Gli imputati sono il già presidente regionale di Legambiente, direttore della riserva Macalube di Aragona e assessore al Comune di Agrigento, Domenico Fontana, poi Daniele Gucciardo, operatore della stessa riserva, e Francesco Gendusa, dirigente regionale responsabile delle aree protette. Rispondono di omicidio colposo plurimo.
Berlusconi: “Il modello Sicilia alle prossime Politiche”
Alle scorse elezioni Regionali, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha esportato il suo “modello Palermo” alle Regionali, con la coalizione a sostegno di Fabrizio Micari, ottenendo però un risultato fallimentare. Adesso è il patron di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ad annunciare l’esportazione del “modello Sicilia”, vincitore delle Regionali con Musumeci, alle prossime Politiche della primavera del 2018. Berlusconi afferma: “Per le Politiche il modello è la Sicilia, dove c’è stata la dimostrazione che un buon candidato vince quando è sostenuto da una coalizione larga e plurale. Il centrodestra si presenterà alle urne con un programma condiviso. Su Europa ed euro, la Lega è consapevole del fatto che uscire dall’Europa o dal sistema Euro sarebbe disastroso. Il progetto sul quale è nato il Pd è fallito, e riflette la crisi dei partiti di sinistra in tutta Europa”.
Messina Denaro avrebbe ordinato il furto del Satiro Danzante
La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha sequestrato l’intero patrimonio mobiliare, immobiliare e societario che sarebbe legato a Giovanni Franco Becchina, 78 anni, di Castelvetrano, noto commerciante internazionale d’opere d’arte e reperti di valore storico e archeologico. Secondo la Dia, per oltre un trentennio Giovanni Franco Becchina avrebbe accumulato ricchezze con i proventi del traffico internazionale di reperti archeologici, molti dei quali trafugati clandestinamente nel più importante sito archeologico di Selinunte da tombaroli al servizio di Cosa Nostra. E dietro al traffico illegale di reperti archeologici vi sarebbe stato l’anziano patriarca mafioso Francesco Messina Denaro, poi sostituito da suo figlio, l’odierno latitante Matteo. In particolare, il collaboratore di giustizia marsalese Concetto Mariano ha dichiarato, a sua volta, di aver ricevuto l’incarico dai vertici del suo mandamento mafioso di rubare il Satiro danzante, reperto archeologico conservato a Mazara del Vallo. Ad ordinare il furto sarebbe stato Matteo Messina Denaro, che avrebbe poi provveduto a commercializzarlo attraverso sperimentati canali svizzeri.
“Assumete i miei figli”, condannato in Cassazione ex sindaco Graci
La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Palermo del 10 novembre 2016 che ha confermato la condanna a 4 mesi di reclusione inflitta il 19 giugno 2014 dal Tribunale di Agrigento all’ex sindaco di Licata, Angelo Graci, imputato di istigazione alla corruzione perché avrebbe preteso dall’ex amministratore delegato di Girgenti Acque, Giuseppe Giuffrida, l’assunzione della figlia in cambio della consegna degli impianti idrici alla società privata.
Musumeci si insedia alla Regione
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, è rientrato a Palermo dopo il periodo di riposo seguito alla vittoria elettorale del 5 novembre. La proclamazione ufficiale della vittoria è attesa sabato prossimo 18 novembre, e già lunedì quindi Musumeci dovrebbe insediarsi a Palazzo d’Orleans. Poi bisogna attendere la proclamazione di tutti i nuovi deputati regionali e poi convocare l’Assemblea regionale per la prima seduta, durante la prima decade di dicembre. E’ imminente il primo vertice di maggioranza che dovrebbe partorire la squadra del governo regionale. Un primo incontro informale si è già svolto a Roma, con Gianfranco Miccichè e Francesco Scoma di Forza Italia, Raffaele Lombardo e Saverio Romano per i Popolari e Autonomisti. Forza Italia avrebbe il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccichè, e poi 5 se non 6 assessori. Poi 2 spetterebbero uno ai Popolari e Autonomisti e l’altro all’Udc. Poi due o tre posti all’area di destra: uno a Diventerà Bellissima, e l’altro probabilmente a Fratelli d’Italia.
“Pistola alla testa di un Carabiniere”, tre arrestati
I Carabinieri della Compagnia di Monreale, in provincia di Palermo, hanno arrestato tre banditi, di cui uno in permesso premio dal carcere, autori di una rocambolesca tentata rapina in un ufficio postale, in via Aldo Moro a Monreale, e poi di una rapina in un supermercato in via Beato Angelico, a Palermo, entrambe a mano armata e commesse il 22 luglio 2016. All’ufficio postale i tre hanno puntato la pistola alla testa di un Carabiniere, insieme alla moglie e alla figlia minorenne dentro l’ufficio, che ha reagito inducendo alla fuga i tre malviventi, che poi hanno rimediato assaltando e rapinando il supermercato. Gli arrestati sono Vincenzo Chiofalo, 24 anni, Fancesco Quartararo, 25 anni, e Umberto Milazzo, 28 anni, tutti palermitani.