Home Cronaca “Lavoro e disperazione”, duplice omicidio

“Lavoro e disperazione”, duplice omicidio

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PALERMO 18.09.2015 - DUPLICE OMICIDIO A TRABIA. ARRESTATO FRANCESCO LA RUSSA. © STUDIO CAMERA / MICHELE NACCARI

Ha confessato Francesco La Russa (nella foto), l’autore del duplice omicidio nella cava Giardinello a Trabia. Le reazioni sindacali : “Folle gesto frutto della disperazione e della crisi”.A Trabia, in provincia di Palermo, nella cava Giardinello, Francesco La Russa, 49 anni, sposato e padre di 3 figli, è entrato in ufficio sparando all’impazzata. E ha colpito a morte il consulente per la sicurezza, Gianluca Grimaldi, 39 anni, e il direttore del cantiere, Giovanni Sorci, 56 anni, risparmiando una terza persona, il ragioniere, che, vittima di un collasso, è stato poi trasportato in ospedale. Francesco La Russa è fuggito in automobile e si è nascosto nelle campagne di Trabia, dove è stato scoperto dalla Polizia di Termini Imerese. L’ uomo, freddamente, ha confessato ai poliziotti il duplice omicidio indicando dove trovare la pistola, una 9×21, in un armadietto a casa sua, poco distante dalla campagna dove si è rifugiato. Il movente sarebbe economico. L’operaio, come altri tre suoi colleghi, è in mobilità remunerata e più volte si sarebbe presentato nella cava chiedendo di essere riassunto. L’ azienda avrebbe proposto a Francesco La Russa di lavorare in un’altra cava, la Valle Rena, ad Altofonte, sempre in provincia di Palermo, ma lui avrebbe rifiutato. La cava Giardinello è sotto custodia del Tribunale perché è stata sequestrata pochi anni addietro alla famiglia Buttitta. E sotto shock è l’intero staff dell’amministrazione giudiziaria. L’amministratore, l’avvocato Gaetano Seminara Cappellano, recentemente alla ribalta delle cronache nell’ ambito dell’ inchiesta sulla gestione dei beni sequestrati, è stato prima colto da un malore e poi si è recato con i suoi collaboratori nella cava. Gianluca Grimaldi, una delle due vittime, sposato e padre di una bimba di 4 anni, è figlio di Elio Grimaldi, assistente presso la cancelleria della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Tante sono le reazioni sindacali a quanto accaduto. La Cgil di Palermo afferma : “Il dato preoccupante che emerge è l’incertezza crescente nella prospettiva di molti lavoratori disoccupati che, una volta licenziati e in mobilità, non riescono a trovare un nuova occupazione” . E la Cisl rilancia : “Il folle gesto è frutto di una disperazione dilagante, che cresce anziché diminuire. L’edilizia fa notizia ormai solo per tragedie suicide, omicide o per le morti bianche ma, concretamente, nessuno si interessa dell’agonia del comparto delle costruzioni, degli 80 mila disoccupati del settore, delle loro vite e del dramma che le loro famiglie ogni giorno vivono”.

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