Sono passati 40 anni e svariati mesi dalla comparsa di Teleacras nel panorama dell’emittenza locale. Quarant’anni di lunga storia, successi, asperità, soddisfazioni, sfide: un telegiornale che – secondo i dati Auditel – in provincia risultava più seguito dello stesso TG1; giovani ragazzi che hanno mosso un tempo i primi passi nei nostri studi agrigentini e che oggi sono grandi professionisti, scrittori, registi; penso a nomi come Giovanni Taglialavoro, Carmelo Sardo, Luigi Galluzzo, Alfredo Conti, Carmelo Lazzaro e ad altri che sono partiti da quella che era una piccola realtà di provincia e l’hanno resa grande, diventando grandi a loro volta.
In questi decenni abbiamo attraversato la storia di un’intera regione: abbiamo vissuto gli anni della crisi, gli eccidi di mafia, il boom edilizio, l’abusivismo, i grandi appalti, gli avvicendamenti politici e amministrativi, e li abbiamo raccontati. La nostra è stata la prima voce a raccontare Agrigento e la Sicilia attraverso il tubo catodico, e da ogni parte dell’isola tantissimi telespettatori – soprattutto i numerosi originari trasferiti in altre città – si sono aggiornati ogni giorno sui fatti della provincia. Oggi, in epoca di digitale terrestre, il nostro segnale televisivo ha un raggio più ampio. Grazie al web Teleacras può oggi trasmettere in diretta streaming in qualunque parte del mondo. Il nostro direttore, Angelo Ruoppolo, può collezionare milioni di visualizzazioni sui nostri canali Youtube. Cambiano i mezzi, si amplia lo sguardo ma la nostra missione resta sempre la stessa: servire il nostro territorio. Perché è questa la vera vocazione di chi fa informazione il locale: gli organi nazionali raccolgono ogni giorno le notizie principali di un paese, a noi tocca il lavoro di puntare la lente d’ingrandimento sul territorio, e di raccontarlo con occhio attento.
Se la missione resta la stessa, cambia il modo di fruire la notizia, e cambiano anche i modi del raccontare. Quelli che una volta erano i nostri telespettatori hanno a disposizione nuovi strumenti, e oggi sono utenti a tutto tondo. Teleacras non parla più soltanto attraverso il classico schermo televisivo, ma attraverso smartphone, tablet, computer. Il nostro nuovo sito web nasce proprio per offrire ai nostri affezionati telespettatori la possibilità di continuare a esserlo al di fuori del classico mezzo televisivo. Vi sarà la possibilità di usufruire di una diretta streaming potenziata, di consultare il nostro palinsesto, di leggere comodamente le notizie del giorno con qualunque supporto, fruire ogni giorno dei servizi video e delle interviste del nostro VG OnLine; saranno disponibili le trasmissioni, da quelle storiche (Domenica è sempre domenica, Punto Fermo, Opinioni, etc.) a quelle più recenti (Speciale medicina, Osservatorio sportivo, Celluloide, Libri da Ardere, Wowee Zowee, etc.); sarà dato ampio spazio a nuovi blogger e l’integrazione con i nostri social network – da Facebook a Twitter passando per Instagram e Google+ – sarà ancora maggiore, il tutto in un sito responsive costantemente aggiornato e facilmente fruibile per l’utente. Il vecchio sito web sarà ancora consultabile in forma di archivio.
Non è un caso che tutto questo stia avvenendo adesso: mio padre, Giovanni Micciché, ha agito da editore illuminato in questi decenni, e Teleacras deve a lui quanto riconosciuto a questo marchio televisivo. Sapeva cogliere il cambiamento e metterlo in atto, voleva dare una spinta in avanti anche sul web. Non ne ha avuto il tempo, ma le idee a fondamento erano già sedimentate. So che avrebbe voluto vedere la sua emittente rinnovata per festeggiare i 40 anni, e mi piace pensare che continui a seguirci dall’alto. Il nuovo logo (il terzo della nostra storia) rispecchia lo spirito di questa nuova avventura: una farfalla rinnovata nelle forme che conserva i colori storici, e pronta come sempre a spiccare il volo. Innovazione, continuità, globalità: elementi che saranno alla base di questo “nuovo corso” di Teleacras e che andranno a braccetto con il nostro modo di far informazione, con dovizia e attenzione al territorio. E non vi dirò “con imparzialità”, perché abbiamo scelto di non essere imparziali. Teleacras è da sempre schierata: Teleacras sta dalla parte degli agrigentini. E continuerà a essere il loro occhio vigile, la loro voce, il loro megafono, in qualunque latitudine del mondo e con qualunque strumento che l’ingegno umano potrà mai concepire.