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Licata, dal prestito alla morte

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Angelo Carità e Giovanni Brunetto

Giovanni Brunetto è stato ucciso a Licata. Angelo Carità, imputato di sequestro di persona, omicidio aggravato e occultamento di cadavere, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Agrigento. E poi, isolamento diurno per un anno, il tutto invocato in requisitoria dal pubblico ministero, Salvatore Vella. Il 28 ottobre 2013 a Canicattì in un terreno è stato scoperto il cadavere dell’ imprenditore agricolo di Licata, Giovanni Brunetto. Il giorno seguente è stato arrestato una seconda volta Angelo Carità, 61 anni, anche lui imprenditore agricolo, già in manette il 20 maggio precedente. Di Giovanni Brunetto, 60 anni, non vi è stata più nessuna traccia dal 7 maggio 2013. Brunetto sarebbe stato creditore, di una somma tra i 40 e i 100mila euro, verso Angelo Carità. Il primo prestito risale al 2006, quando Carità avrebbe chiesto a Brunetto alcune migliaia di euro per sbloccare un’ eredità, promettendogli anche una percentuale in compenso. Il 10 maggio 2013, lungo la strada statale 123, tra Canicattì e Campobello di Licata, è stata scoperta parcheggiata in una piazzola di sosta l’ automobile, una Fiat Punto, di Brunetto. La vittima avrebbe più volte litigato, anche animatamente, con il suo debitore, Angelo Carità. E l’ultima volta lo scontro si è scatenato la mattina del 7 maggio, innanzi ad un bar a Licata. L’analisi delle celle telefoniche del cellulare di Carità ha svelato che, contrariamente a quanto dichiarato, il pomeriggio del 7 maggio Angelo Carità è stato nei pressi di Naro, laddove è stata poi scoperta l’automobile di Brunetto. E poi, il 28 ottobre, il corpo senza vita di Giovanni Brunetto è stato recuperato in un terreno agricolo a disposizione di Angelo Carità, a Canicattì, in contrada Casalotti. Il terreno è di proprietà di un avvocato di Canicattì, e Angelo Carità si è occupato di lavori agricoli nello stesso terreno dove durante lo stesso periodo incriminato sono stati compiuti lavori di movimentazione terra. L’ 11 ottobre il terreno è stato sequestrato, al fine di scavare e scoprire se vi fosse stato seppellito Giovanni Brunetto. Il cadavere è emerso, ed è stato riconosciuto dai familiari.
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