Home Attualità Il Questore che catturò Provenzano

Il Questore che catturò Provenzano

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Renato Cortese

Renato Cortese è rientrato a Palermo. Il prefetto Franco Gabrielli, capo della Polizia, lo ha nominato Questore. E Cortese subentra a Guido Nicolò Longo, 63 anni, che è stato nominato prefetto di Vibo Valentia, in Calabria, dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti. Renato Cortese, 52 anni, attualmente è al comando dello Sco, il Servizio centrale della Polizia, è in Polizia dal 1991 e nel suo biglietto da visita è scritto: 11 aprile 2006, la cattura di Bernardo Provenzano, ad opera del gruppo cosiddetto “Duomo”, diretto dallo stesso Cortese, e che è stata immortalata nel documentario “Scacco al Re”. Il casolare del pastore Giovanni Marino, in contrada “Montagna dei cavalli” a Corleone, è scoperto ai primi di aprile del 2006. I poliziotti seguono il percorso dei sacchetti delle provviste da e verso Provenzano. Lui è Giuseppe Lo Bue, è genero di Carmelo Gariffo, che è un nipote di Provenzano. Lo Bue è collega di lavoro di Angelo Provenzano, figlio del boss e di lei, la moglie, Saveria Palazzolo. Ecco la telecamera puntata sulla loro casa a Corleone. Da lì partono i sacchetti. Giuseppe Lo Bue, o suo padre Calogero, consegnano i pacchi a lui, Bernardo Riina, un amico fidato di Provenzano, che nei pizzini è indicato come Binnu. Bernardo Riina viaggia a bordo di una Golf ed è seguito fino al casolare. La mattina dell’11 aprile alle ore 11.23, l’ennesima consegna, e scatta l’irruzione, l’arresto, l’espressione stupefatta del viso di Giovanni Marino…E poi di Provenzano…Poi il corteo delle auto verso Palermo, il cavalcavia di viale Regione siciliana, poi l’arrivo in Questura e la conclusione del documentario, a tempo di valzer…E poi, a descrizione del boss ex superlatitante adesso defunto, l’intervento di Renato Cortese, nuovo Questore di Palermo con decorrenza dal prossimo primo marzo…intervento Cortese al Vg…

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