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Ars, è resa, il provvisorio a marzo

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Nonostante i tentativi per evitare ciò che si è ritenuto fosse evitabile, l’esercizio provvisorio del bilancio della Regione a marzo oltre la scadenza del 28 febbraio si è rivelato non evitabile. Un colpo di falce ha tagliato tanti emendamenti che avrebbero ostacolato il cammino verso la rapida approvazione entro febbraio, ma, ancora una volta, tra i meandri non esplorabili della politica, il martello martellato nei palazzi dei Normanni e d’Orleans ha reso vana la falciatura, confermando il passo di lumaca della legislatura che, sempre più appesantita da fardelli irrisolti, volge al termine. La Commissione Bilancio ha lavorato strenuamente, e poi è stata costretta a issare bandiera bianca, arrendendosi. Il collegio, presieduto da Vincenzo Vinciullo, ha votato: l’esercizio provvisorio a marzo? E 6 deputati componenti della Commissione hanno risposto col voto sì. Altri 4, tra Pd e Movimento 5 Stelle, invece no. E Vinciullo tenta di metabolizzare la resa, che è una sconfitta, e commenta: “Vista l’impossibilità di raggiungere una soluzione condivisa sul documento, e vista la difficoltà di interpretare le conclusioni della Conferenza dei capigruppo, il collega Di Giacinto ha proposto la proroga dell’esercizio provvisorio e l’abbiamo messa al voto.” Ovviamente il cielo sereno dell’approvazione entro febbraio è stato subito offuscato dal temporale del rinvio a marzo, e l’assessore regionale all’Agricoltura, del Partito Democratico, Antonello Cracolici, scatena la pioggia delle reazioni e tuona: “Qualcuno pensa che l’unico modo di fare politica è rinviare i problemi. Questi meccanismi finiscono per allontanare la gente.” E Alice Anselmo, capogruppo del Pd a Sala d’Ercole, coglie la palla lanciata da Cracolici e la rilancia così: “Prorogare l’esercizio provvisorio, dopo giorni di lavoro durante i quali erano stati portati avanti temi importanti quali quelli a favore di sportellisti, precari Asu, forestali, assistenza ai disabili ed esenzione ticket per i non occupati e per le famiglie affidatarie, è un atto irresponsabile. Esercizio provvisorio vuol dire bloccare i finanziamenti che avrebbero potuto dare ossigeno alle casse dei Comuni e fermare la possibilità di investimento. E’ un atto grave, portato avanti da pezzi della maggioranza e pezzi della minoranza e che rischia di ricadere pesantemente sulle categorie più deboli della nostra Regione.”

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