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Sicilia e disabili, ok ai fondi

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A seguito dell’incontro – scontro con Pif, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, si è rivolto all’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, invitandolo a reperire i fondi per i disabili gravi aumentando l’attuale dotazione di 20 milioni fino a 36 milioni di euro. Ebbene, nelle more dell’adempimento è un altro esponente renziano, il sottosegretario alla Sanità Davide Faraone, a garantire la copertura di quanto richiesto, a conclusione di una veloce e intensa contrattazione tra Stato e Regione Sicilia. E lo stesso Faraone spiega: “É stato raggiunto in queste ore l’accordo fra lo Stato e la Regione siciliana sulla ripartizione dell’Iva. Alla Sicilia arriveranno nuove risorse e una parte di queste saranno anticipate da subito per garantire l’assistenza ai disabili gravi.” E poi Faraone rileva il dato politico del provvedimento e sottolinea: “Si tratta di atti concreti, che governo nazionale e governo regionale compiono insieme guardando alle reali esigenze, e non alle polemiche e alle divisioni che non devono mai pesare sulle azioni che si compiono nell’interesse dei cittadini, in questo caso dei disabili gravi.” Ancora nel frattempo non si placano le reazioni alle notizie sul presunto aumento vertiginoso e incontrollato del numero dei disabili in Sicilia, con riferimento particolare al “caso Agrigento”. E la delega alla Sanità impone a Faraone un intervento a commento: “Il fenomeno – afferma – è già in parte noto soprattutto nell’Agrigentino, dove sono state tante le revoche dei privilegi derivanti dalla 104. Chi rilascia attestazioni con leggerezza, chi si inserisce nelle maglie del sistema per piegarlo a proprio uso, va individuato a colpito. La nostra politica deve essere di tolleranza zero verso questi fenomeni. Allo stesso tempo dobbiamo però garantire senza ritardo l’assistenza a chi ne ha necessità e impedire che questi atteggiamenti criminali diano un’immagine distorta della realtà. Chi si finge disabile ruba il diritto a chi invece lo è davvero. Approfittare delle norme di civiltà, pensate per fornire assistenza a chi ne ha bisogno, al fine di ottenere vantaggi personali, è una cosa indegna, un atteggiamento che in più di una occasione ho definito e continuo a definire criminale perché, oltre a perpetrare una truffa, si danneggia proprio chi ha bisogno di una assistenza 24 ore su 24.”

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