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Cupa, difesa e prospettive

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I Consorzi Universitari, sempre più in fase di declino e sempre più afflitti da indebitamento.

Ad Agrigento, il Consorzio universitario, nato per favorire una maggiore opportunità di studio, di lavoro, e di sviluppo del territorio, ormai da due anni vive un profondo stato di crisi, con corsi di laurea come Giurispudenza, Architettura e Beni culturali tagliati, pochi studenti iscritti, il personale che rischia di essere licenziato, e con un debito con l’Università di Palermo che non è altro che causa del mancato trasferimento dei fondi al Cupa da parte della Regione e dell’ex Provincia.

La Cgil agrigentina, tramite il suo segretario, Massimo Raso, si interroga sul perché di tale indebitamento, e afferma: Saremo curiosi di sapere cosa ha fatto l’ Università di Palermo con i 50 milioni di euro che ha ricevuto dal Ministero come Fondo di Finanziamento ordinario per il sostegno dell’ attività accademica agrigentina e per i servizi agli studenti. Il tema della “governance” non è indifferente – aggiunge Raso – e comprendiamo che le Università vogliano appropriarsi completamente di queste strutture per farle diventare delle loro “depandance”, ma questo contraddice esattamente lo spirito con il quale sono nati i Consorzi Universitari. Apprendiamo – conclude la Cgil – che si sta decidendo di “stralciare” dalla Finanziaria le norme sui Consorzi Universitari per spostare la questione su un collegato. Ci auguriamo sia l’occasione per fare una “operazione verità e chiarezza” sull’intera questione, e vorremmo che la parte agrigentina di Governo e dell’Assemblea dica con chiarezza come immaginano il futuro del Cupa. Ci sono 15 dipendenti e circa 2000 famiglie agrigentine che vorrebbero saperlo ed altre che debbono decidere se iscrivere altrove i propri figli”.

E sulle prospettive future del Cupa, interviene l’avvocato di Agrigento, Roberta Zicari…intervista Zicari al Vg…

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