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Il polso al Cua

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Con passi lenti ma decisi il Consorzio Universitario di Agrigento sta cercando in tutti i modi di rinascere, facendo tornare l’università luogo di scambio e crescita, dove produrre e offrire cultura. E per fare ciò, per capire cosa vuole il territorio, si è partiti lanciando un sondaggio rivolto ai giovani prossimi alle immatricolazioni, per capire da loro la propensione ad iscriversi ad Agrigento.
E i dati del sondaggio, anche se parziali, sono del tutto positivi, e lasciano ben sperare visto che su 1200 studenti, il 61% è interessato ad iscriversi ad Agrigento, e il 94% ritiene che presso il Consorzio universitario debbano essere svolti corsi di laurea decentrati da parte di Università siciliane e non solo. Per quanto riguarda l’offerta formativa, si sta cercando di creare corsi che non siano doppioni, come in precedenza. Consolidando i rapporti con l’Università di Palermo, è in corso di attivazione il Corso triennale in Mediatore culturale linguistico, con 50 posti disponibili, e l’8% degli studenti ha risposto che sarebbe interessato a questo corso. Il 7% è interessato ad un corso in scienze dell’educazione, che potrebbe nascere in accordo con la Lumsa, il 9% è interessato ad un corso in economia del turismo, e il 13% ad un corso in scienze giuridiche.
A queste attività si aggiungono quelle che sono le iniziative complementari come convegni e seminari, per sostenere le attività culturali. Non a caso è già attivo un percorso formativo sull’arbitrato, in collaborazione con la Camera Arbitrale di Milano, che opera per l’utilizzo e la diffusione degli strumenti di giustizia alternativa.

Le interviste sono in onda al Videogiornale di Teleacras.

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