A ridosso delle coste agrigentine si catapultano sempre più numerose barche cariche di migranti originari dell’area del Maghreb, che in arabo significa “Luogo del tramonto”. E infatti si tratta dei Paesi a nord ovest dell’Africa, a occidente, a ponente, dove tramonta il sole, tra Marocco, Algeria e Tunisia, da dove non si fugge per guerre o persecuzioni ma per altre ragioni che il procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, non intende sottovalutare. Infatti, le sue recenti parole sono state: “Tunisini e maghrebini in genere non scappano dalle guerre o dalle persecuzioni. Sono migranti economici. I motivi per cui arrivano in Italia potrebbero non essere solo legati a bisogni economici. Tra loro ci sono persone che non vogliono farsi identificare, gente già espulsa in passato dall’Italia o appena liberata con l’amnistia dalle carceri tunisine, o magari che ha preso parte alle rivolte del 2011 della ‘primavera araba’. Tra loro potrebbero esserci anche persone legate al terrorismo internazionale. Per questo penso che siamo di fronte a un’immigrazione pericolosa. La maggior parte dei migranti, dopo i misteriosi approdi, spariscono, nonostante gli sforzi delle Forze dell’ordine. Alcuni tentano di raggiungere le stazioni ferroviarie o dei pullman più vicine. Riteniamo che i più scaltri abbiano qualcuno che li attenda e li porti via. E’ possibile che ci siano dei basisti a terra”. Nel corso delle ultime ore la costa dell’Agrigentino è stata letteralmente sotto assedio. Sbarchi, più o meno “fantasma”, eludendo i controlli in mare, di migranti maghrebini, si sono susseguiti a ritmo incalzante ad Agrigento, a Cannatello, dove sono approdati in circa 50, poi a piedi sparpagliati tra San Leone e Villaggio Mosè. E poi ancora a Torre Salsa e a Monte Stella a Siculiana.