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Contrada poliziotto a 86 anni

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Il 25 febbraio del 2006, dopo il rinvio dalla Cassazione, la Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a 10 anni di carcere inflitta in primo grado a Bruno Contrada, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. E alla stessa data, il capo della Polizia dell’epoca, Antonio Manganelli, firmò il provvedimento di destituzione dalla Polizia dell’ex numero 2 dei Servizi Segreti del Sisde. Adesso, 11 anni dopo, l’attuale capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha revocato il provvedimento di destituzione. E Bruno Contrada, a 86 anni di età, rientra in Polizia, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione che lo scorso 6 luglio 2017 ha dichiarato “non eseguibile e non produttiva di effetti penali la sentenza penale di condanna del 25 febbraio 2006”. La revoca della destituzione ha effetti retroattivi, fin dalla prima sospensione dal servizio, che risale al 1993. Bruno Contrada fu arrestato alla vigilia di Natale, il 24 dicembre del 1992, ed è stato sospeso cautelativamente dal servizio il 15 gennaio del 1993, che peraltro è il giorno dell’arresto di Totò Riina. Poi il giorno del pensionamento risale al primo ottobre 1996, a 65 anni di età. E 10 anni dopo, nel 2006, la destituzione. Ebbene, a Contrada, per effetto della revoca, è riconosciuto l’intero trattamento economico secondo legge, con interessi e rivalutazione monetaria. I difensori dell’ex capo della Mobile di Palermo, gli avvocati Stefano Giordano e Vittorio Manes, autori del ricorso vittorioso in Cassazione, commentano così la revoca della destituzione: “E’ un evento importante per il nostro assistito, che dopo tanti anni vede restituita la sua onorabilità e viene reinserito tra i prefetti della Polizia, ma più in generale per tutti, perché la forza del diritto prevale sulle ingiustizie. Esprimiamo sincero apprezzamento e stima nei confronti del Capo della Polizia dottor Gabrielli per la sollecitudine e la disponibilità dimostrata, un esempio dell’Italia che funziona”. Meno entusiasta è il poliziotto, e non più ex, Bruno Contrada, che commenta: “Non c’è assolutamente più modo di riparare all’ingiustizia subita. Le parole lasciano il tempo che trovano. Non si uccide solo col piombo. Al prossimo Natale faccio 25 anni che lotto contro calunnie e diffamazioni. Oggi non posso essere felice, né può esserci una festa: c’è la consapevolezza che forse è iniziato il cammino per ristabilire completamente la verità, contro le ingiustizie che da un quarto di secolo ho subito”.

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Giornalista professionista, di Agrigento. Nel febbraio 1999 l’esordio televisivo con Teleacras. Dal 24 aprile 2012 è direttore responsabile del Tg dell’emittente agrigentina. Numerose le finestre radio – televisive nazionali in cui Angelo Ruoppolo è stato ospite. Solo per citarne alcune: Trio Medusa su Radio DeeJay, La vita in diretta su Rai 1, Rai 3 per Blob Best, Rai 1 con Tutti pazzi per la tele, Barbareschi shock su La 7, Rai Radio 2 con Le colonne d’Ercole, con Radio DeeJay per Ciao Belli, su Rai 3 con Mi manda Rai 3, con Rai 2 in Coast to coast, con Rai 2 in Gli sbandati, ancora con Rai 2 in Viaggio nell'Italia del Giro, con Striscia la notizia su Canale 5, con Radio 105 nello Zoo di Radio 105 e Rebus su Rai 3. Più volte è stato presente e citato nelle home page dei siti di Repubblica e di Live Sicilia. Il sosia di Ruoppolo, Angelo Joppolo, alias Alessandro Pappacoda, è stato il protagonista della fortunata e gettonata rubrica “Camera Zhen”, in onda su Teleacras, e del film natalizio “Gratta e scappa”, con una “prima” affollatissima al Cine Astor di Agrigento. I suoi video su youtube contano al giugno 2023 quasi 30 milioni di visualizzazioni complessive. Gli sono stati assegnati diversi premi tra cui: "Sipario d'Oro", "Alessio Di Giovanni", "Mimosa d'Oro", "Pippo Montalbano". Indirizzo mail: angeloruoppolo@virgilio.it

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