I giudici del Tribunale di sorveglianza di Palermo, presieduto da Giancarlo Trizzino, e a latere Federico Romoli e Walter Carlisi, a fronte della condanna definitiva subita dall’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, ad 1 anno e 4 mesi per calunnia a danno di alcuni esponenti politici del Partito Democratico, hanno concesso allo stesso Arnone la possibilità di scontare la detenzione in alternativa alla reclusione, tramite l’affidamento ai servizi sociali. La procuratore generale, Rita Fulantelli, ha invocato invece la detenzione a carico di Arnone. L’ex consigliere comunale di Agrigento sarà dunque affidato in prova alla Cooperativa “Misericordia”, gestita dall’ex consigliere comunale e già candidato a sindaco di Agrigento, Giovanni Russo Cirillo. All’affidamento in prova si sommano, inoltre, altre prescrizioni a cui Arnone è obbligato ad attenersi, altrimenti la misura (ecco perchè in prova) sarà revocata. Si tratta dell’obbligo di non uscire dalla propria abitazione prima delle ore 7 e di rincasare entro le ore 22. Poi, divieto di allontanarsi dall’ambito territoriale del Comune di residenza senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza. Poi, l’obbligo di continuare a domiciliare all’indirizzo di Agrigento e di non mutare domicilio senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza competente e comunicazione all’Uepe, l’Ufficio esecuzione penale esterno. Poi, divieto di porre in essere manifestazioni pubbliche (attraverso affissioni di manifesti, volantinaggio, realizzazione o partecipazioni a trasmissioni televisive o su web, post su facebook o altri mezzi telematici, comizi e quant’altro di simile). E divieto anche di realizzare pubblicazioni, articoli di stampa o quant’altro di simile che abbiano contenuto oggettivamente e palesemente offensivo nei confronti di soggetti pubblici o privati o anche solo violativo del decoro delle istituzioni. Poi, l’obbligo di tenere buona condotta nella vita sociale, innanzi alle Autorità giudiziarie e nell’esercizio della professione.