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Agrigento, la beffa della tassa di stazionamento

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Agrigento è, probabilmente, l’unica città d’Italia dove un’amministrazione comunale pretende dagli autobus turistici il pagamento della tassa di stazionamento ma non offre un adeguato spazio di stazionamento e un punto di acquisto del biglietto. Ad Agrigento, infatti, gli autobus turistici sono dirottati in piazzale Ugo La Malfa o in piazzale Cugno Vela, attualmente in condizioni di degrado inqualificabili, vergognoso biglietto da visita per i forestieri. Inoltre, in entrambi i piazzali mancano i punti acquisto del biglietto per pagare la tassa di stazionamento. Ciò, come rilevato dall’ex consigliere comunale Di Rosa, che ha appena presentato una denuncia alla Corte dei Conti, ha comportato un mancato incasso di almeno 1 milione di euro, con relativo danno all’Erario. L’amministrazione non rende agibili i due piazzali, non installa i punti acquisto, e pretende invece il pagamento per bonifico bancario parecchi giorni prima dello stazionamento. Ma a chi? E come? Incredibile ma vero. In tutte le città normali e civili, l’autobus turistico arriva, staziona nell’area di stazionamento e nella stessa area paga il biglietto. Come è possibile pretendere che lo si paghi giorni prima col bonifico bancario, e che si sia a conoscenza di tale aberrazione? Nel frattempo, i Vigili urbani si appostano nella Valle dei Templi e multano gli autobus turistici malcapitati ad Agrigento, per la prima e ultima volta. E i contenziosi amministrativi ovviamente si risolvono sempre a favore dei conducenti degli autobus, ai quali non è offerto né un dignitoso spazio di stazionamento né un punto di acquisto del biglietto. Agrigento 2018.

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