Il Tribunale di Sorveglianza ha disposto il differimento della pena per motivi di salute. Scarcerato Marcello Dell’Utri. E’ ai domiciliari. I dettagli.
Marcello Dell’Utri, 77 anni di età, oggi sabato è trasferito dal carcere di Rebibbia a Roma ai domiciliari. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha risposto sì alle istanze dei difensori, e ha disposto il differimento della pena, quindi il rinvio dell’esecuzione della pena, all’ex senatore di Forza Italia detenuto per scontare una condanna definitiva a 7 anni di reclusione, fino all’autunno del 2019, per concorso in associazione mafiosa. Il provvedimento è motivato dai problemi di salute che affliggono Dell’Utri. Qualora le sue condizioni dovessero migliorare, tanto da essere valutate compatibili con la detenzione in carcere, Marcello Dell’Utri rientrerà in cella. Determinanti al fine della concessione del beneficio dei domiciliari sono state due relazioni dei medici del carcere di Rebibbia, del 28 giugno e del 5 luglio, da cui è emersa l’urgenza di una coronografia per l’aggravarsi di diverse patologie cardiache, in particolare delle stenosi di grado severo. Peraltro, Dell’Utri ha appena concluso 40 cicli di radioterapia contro un tumore alla prostata diagnosticato nel luglio dello scorso anno. E il Tribunale di Sorveglianza di Roma, recependo il contenuto delle relazioni mediche, nella sua ordinanza, tra l’altro, ha scritto: “Il concreto pericolo di un infarto fatale e le generali condizioni di deperimento fisico e psicologico sono tali che la detenzione in carcere non è più rispondente alla finalità rieducativa ed al senso di umanità. I sanitari hanno segnalato il rischio di morte improvvisa per eventi cardiologici acuti non fronteggiabili con gli strumenti sanitari del circuito penitenziario”. I legali di Dell’Utri, gli avvocati Alessandro De Federicis e Simona Filippi, commentano: “L’unica riflessione possibile è che finalmente si prende atto di una situazione di assoluta incompatibilità con la detenzione in carcere”. Il 7 dicembre scorso lo stesso Tribunale di Sorveglianza si è opposto alla scarcerazione nonostante i consulenti della Procura si fossero espressi per la non compatibilità tra le condizioni di salute di Marcello Dell’Utri e il suo stato di detenuto. Poi nel febbraio scorso anche il Garante dei detenuti ha sostenuto che “sia il carcere che le strutture protette sono inadeguate per le cure di cui ha bisogno Dell’Utri”.