In Sicilia circa 4mila tra ponti e viadotti sono sotto attenzione e necessitano di manutenzione. A rischio i fondi del Patto per il Sud.
In Italia vi sono quasi 60mila ponti e viadotti, e 7mila sono in Sicilia. E dei 7mila in Sicilia, quasi 4mila sono sotto attenzione. Occorrono interventi di manutenzione. E a rischio crollo sarebbero solo 6, e sono attualmente tutti chiusi al transito in attesa del recupero conservativo. La Sicilia detiene il primato di infrastrutture crollate dal 2013 in poi. Il 4 febbraio 2013 il ponte Verdura tra Ribera e Sciacca lungo la statale 115. Il 7 luglio 2014 il viadotto Petrulla della statale 626 tra Licata e Ravanusa. Il 25 dicembre 2014 il viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento, inaugurato una settimana prima. Il 10 aprile 2015 un pilone del viadotto Himera sull’autostrada A19 Palermo-Catania. In Sicilia per intervenire su tutto e dappertutto bisognano circa 10 miliardi di euro, ma nei prossimi 5 anni per affrontare i ritardi è disponibile al momento solo 1 miliardo e 100 milioni di euro. E il Patto per il Sud? All’interrogativo risponde il segretario regionale di Sicilia Futura, Giuseppe Picciolo, che lancia l’allarme: “Rischiamo di perdere la mole di risorse previste dal Patto per il Sud. II nuovo codice degli appalti, che costituisce lo strumento operativo dei fondi, impone, secondo le previsioni del governo giallo-verde, che possano essere finanziati solo i progetti esecutivi. È risaputo che le Amministrazioni pubbliche possano produrre progetti esecutivi solo di piccola dimensione e di ridotto impegno finanziario per evidenti difficoltà di tipo economico e organizzative. Del resto anche il fondo di rotazione regionale per la progettazione risulta ancora poco accessibile e per piccoli importi. Per queste ragioni serve, nelle more del varo del codice degli appalti, un intervento finalizzato a riabilitare senza se e senza ma l’applicazione dell’appalto integrato, ovvero progettazione esecutiva più i lavori, consentendo alle Amministrazioni di pervenire al livello definitivo di progettazione. Altrimenti il rischio vero è che una grossa fetta dei finanziamenti del Patto per il Sud vadano in fumo.Comprendiamo che si tratta di un aspetto più tecnico che politico, ma ha un’importanza strategica fondamentale. Sicilia Futura è disponibile a creare un tavolo regionale allargato ai deputati ed ai senatori che vogliano affrontare il problema in modo serio, per cercare una soluzione che ci consenta di spendere i finanziamenti”.