Dopo lunedì e martedì in Sicilia, il ministro Toninelli è rientrato a Roma. Promesso un commissario per le infrastrutture stradali nell’Isola, ancora in stato post-bellico.
Forse al ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, giunto in Sicilia e appena rientrato a Roma, è balenato un paradosso, ovvero che al nord ci si accapiglia tra il sì e il no alla Tav, l’alta velocità, e che al sud, in Sicilia, ad Agrigento, si chiudono al transito le strade perché mancano i soldi per comprare il bitume e riparare le buche. Sì, è verosimile che tale paradosso dell’Italia a due velocità, l’alta e la bassa, sia balenato alla mente dell’assicuratore di Cremona al governo di Italia con il Movimento 5 Stelle. E lo stesso senatore Danilo Toninelli se ne è accorto, tanto che prima di decollare dalla Sicilia ha sintetizzato così la sua esperienza frutto della due giorni trascorsa nell’Isola: “La Sicilia è ben oltre l’emergenza, buona parte dei 26mila chilometri di strade provinciali è in condizioni post-belliche”. Ovvero, perché sia da tutti compreso, nelle condizioni degli anni ‘40 e ‘50, dopo il secondo conflitto mondiale. Toninelli forse ignora che prima di lui altri hanno datato tale regresso ancora prima, all’epoca borbonica. Tuttavia, ok al post-bellico, a rimedio di cui il ministro Toninelli ha proposto una soluzione, immediata, come nello stile operativo dei 5 Stelle, tradito forse dai tre mesi per sfornare il decreto “Genova”, con pugno di Toninelli a parte. E il ministro ha spiegato la sua proposta così: “Io propongo un commissario straordinario governativo, con poteri speciali sul modello Genova da esportare qui in Sicilia, perché con le procedure ordinarie non si va avanti. Spero di riuscire a farlo subito, nel Consiglio dei ministri, portando quello che ho visto con i miei occhi: cioè l’emergenzialità totale della viabilità in Sicilia”. Dal tempo del prefetto Mori, commissario in Sicilia contro malavita e brigantaggio, la ricetta del commissario è stata utilizzata per cucinare tutti i piatti all’occorrenza. Ad esempio, oggi il presidente della Regione, Nello Musumeci, come lo è stato Crocetta, è commissario all’emergenza acqua e rifiuti. E adesso è atteso il commissario per le infrastrutture stradali, armato di frustino, come lo disegna il ministro Toninelli che rimprovera: “Sono venuto in Sicilia a sollecitare e a controllare, e a spronare i cantieri che sono sotto la mia responsabilità. Non sono contento di come vanno le cose”. Ed il presidente Musumeci invece è contento, e spiega il perchè: “Sono contento di avere incontrato il ministro Toninelli, perché così il governo nazionale ha piena consapevolezza del pauroso e drammatico, irragionevole, stato di degrado nel quale si trova la rete viaria siciliana, alla quale aggiungo anche la rete ferroviaria in Sicilia, che ha bisogno di ammodernamento e di chiudere i cantieri aperti anche da 20 anni. Ho informato il ministro che in Sicilia, dal momento che un amministratore immagina la realizzazione di un’opera pubblica, fino alla gara d’appalto, possono passare anche tre anni, sempre se non c’è un ricorso. Questi tempi biblici sono assolutamente incompatibili con la realtà siciliana che vuole rinascere” – conclude Musumeci.