HomeCronacaPresunta estorsione, arrestato, e subito scarcerato, presidente Centro diagnostico "Mediterraneo"

Presunta estorsione, arrestato, e subito scarcerato, presidente Centro diagnostico “Mediterraneo”

La Guardia di Finanza ha arrestato Nicolò Ippolito, 65 anni, originario di Racalmuto, avvocato, presidente del Consorzio di diagnostica medica “Mediterraneo”, con sede legale a Palermo in via Pipitone Federico. Secondo le Fiamme Gialle e la Procura di Palermo, Ippolito avrebbe estorto 79mila euro ad un altro imprenditore come prezzo di un nulla osta legato all’attività di un laboratorio di cui l’imprenditore, presunta vittima dell’estorsione, è titolare. L’arresto di Ippolito è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Filippo Lo Presti, che ne ha disposto la scarcerazione e non ha adottato alcuna misura cautelare a carico dell’indagato, Nicolò Ippolito, che si difende così: “Il nulla osta non è mai stato chiesto da Karol a Gdm. La cifra era solo un ristoro dei danni subiti dal Consorzio visto che Karol ha eseguito illegittimamente gli esami altrove e senza autorizzazione. Sono stati l’Asp e l’assessorato a negare i pagamenti a Karol per gli esami che non avrebbe dovuto e potuto effettuare in mancanza di autorizzazione. Dal primo gennaio Karol ha eseguito l’attività abusivamente. Ribadisco che il nulla osta non è mai stato chiesto al Consorzio, che altrimenti lo avrebbe rilasciato come previsto dalla legge e come avvenuto in altre circostanze. Hanno fatto apparire la situazione come un’estorsione, ma si trattava di soldi che il Gdm doveva ricevere anche per delle spese legali nei giudizi che hanno visto Karol soccombere e per un decreto ingiuntivo mai onorato da Karol. L’assegno era intestato al Consorzio, di cui ho sempre difeso gli interessi. Se il Consorzio è tra i più grandi della Sicilia lo è in virtù della trasparenza di gestione. Lo stesso Gip, e le carte sono a disposizione di tutti per verificarlo, spiega che non ci sono indizi di colpevolezza in ordine alla incolpazione provvisoria contestata dal pm”.

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