Home Cronaca La storia di Giuseppe “adottato” dalla Polizia di Stato

La storia di Giuseppe “adottato” dalla Polizia di Stato

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Essere adottato dalla polizia di Stato, in attesa che le istituzioni preposte facciano la loro parte. E’ la storia di Giuseppe, 76 anni che dopo aver lavorato per 35 anni nell’edilizia a Milano, è tornato – lo scorso febbraio – ad Agrigento: la sua città. Sperava di trascorrere serenamente la sua vecchiaia e invece così non è perché con quelle 580 euro mensili di pensione, Giuseppe non riesce a farcela. Qualche settimana fa, ha telefonato alla polizia di Stato per raccontare, piangendo, che aveva finito i soldi e non mangiava, né beveva da 5 giorni. Le Volanti della Questura, con in testa il commissario capo Francesco Sammartino, si sono mobilitate: gli ha fatto la spesa quel giorno e hanno continuato a comprargli i generi alimentari. Ma anche Agrigento, città dal cuore grande, sta partecipando alla gara di solidarietà. La storia non è finita lì. “Ringrazio tanto tutti, uno per uno – ha detto, ieri, Giuseppe ai microfoni de ‘La vita in diretta’ – . Speriamo che venga fuori qualcosa. La casa, serve una casa – ha detto emozionandosi – . Il desiderio è avere una casa. Io ho sempre pagato e il canone di un alloggio popolare potrei sostenerlo. Adesso devo dare 2 mesi alla proprietaria di quest’abitazione che mi ha detto: ‘Si cerchi una casa’”. “Abbiamo colto e raccolto la richiesta di aiuto di Giuseppe, oltre alla spesa abbiamo attivato tutti i canali istituzionali: i Servizi sociali del Comune – ha spiegato, ieri, il commissario capo Francesco Sammartino che dirige la sezione Volanti – . Ci sono stati colleghi che hanno deciso di fare una ulteriore colletta per fare di nuovo la spesa per il signor Giuseppe. Lo trattiamo come un nostro ‘nonno’, saremo sempre a disposizione per Giuseppe, le Volanti passeranno sempre dalla sua abitazione perché fa parte della nostra famiglia”.Tante persone vorrebbero dare qualcosa di diverso dal mangiare, pagare qualche bolletta – ha detto, a ‘La vita in diretta’, il farmacista Ivano Indelicato – . Noi stiamo dicendo loro di limitarci a questo aspetto, questo signore si lamentava di non poter mangiare, quindi limitiamoci a questo aspetto. Le persone vorrebbero accompagnare questa fame di cibo anche una fame di affetto, molte volte agli anziani non manca solo il mangiare, ma anche le persone con le quali stare”.

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