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Mafia e massoneria a Licata, Dda chiede 11 condanne per 130 anni di carcere

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Il pubblico ministero della Dda Claudio Camilleri ha chiesto undici condanne davanti al Gip del Tribunale di Palermo, Claudia Rosini (udienza in video conferenza) nell’ambito del processo scaturito dalle operazioni antimafia e massoneria dei carabinieri di Licata e del Ros denominate Halicon e Assedio che nell’estate di un anno fa portò in carcere una ventina di persone. Per Angelo Occhipinti, considerato il boss della famiglia licatese la richiesta è stata di 20 anni di reclusione e 10 mila euro di ammenda; 10 anni per il funzionario regionale Lucio Lutri già gran maestro massonico; 12 anni per Vito Lauria, figlio del “professore” Giovanni e boss di Licata; 16 anni per Giovanni Mugnos; 16 anni per Raimondo Semprevivo; 12 anni per Giuseppe Puleri; 12 anni per Giacomo Casa; 10 anni per Angelo Graci, 10 anni e otto mesi per Giuseppe Galanti, e dieci anni per il farmacista Angelo Lauria. Complessivamente sono stati chiesti 130 anni di carcere. Per Marco Massaro, chiesti 3 anni. Il collegio delle difese è composto, tra gli altri, dagli avvocati Angela Porcello, Giovanni Castronovo, Santo Lucia, Giuseppe Martorana, Angelo Balsamo, Lillo Fiorello, Giuseppe Di Peri, Giuseppe Rapisarda. Prossima udienza il 18 dicembre.

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